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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ri.Rei, sulla convenzione continua il botta e risposta

    SANTA MARINELLA – Intanto continua il botta e risposta tra chi è favorevole a mantenere la convenzione alla Ri.Rei per la gestione del servizio assistenza disabili e chi invece è contro. Dopo quanto accaduto nella seduta di consiglio regionale con l’occupazione della sala da parte dell’associazione Casapound, l’assise regionale ha deciso di rinviare a mercoledì prossimo il voto su questa vicenda. “E’ la politica che impone di scegliere da che parte stare – dice la presidentessa dell’Agud Angelamaria Contona vicina a Casa Pound – ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, ma ora occorre passare ai fatti. A Santa Severa c’e’ una struttura la cui gestione è contestata da genitori e congiunti di malati psichici e dai dipendenti della stessa. Al vertice sanitario c’e’ una signora, la dottoressa Varrone, che pretende che nessuno si interroghi su quello che succede ed e’ pronta a lanciare spericolate accuse alla politica che fa domande. A pochi chilometri di distanza, c’è il palazzo di giustizia di Civitavecchia, dove si accumulano denunce ed esposti”. Continua invece Storace. “In Consiglio regionale abbiamo presentato una mozione perché per noi, quella struttura va chiusa e i disabili trasferiti altrove. Cercando le disponibilità a partire dalle altre sedi dello stesso consorzio Ri.Rei o di altre sedi possibili. La stessa cosa chiedono i radicali della lista Bonino. Giovedì se ne doveva discutere e noi e i radicali abbiamo deciso di unificare le diverse mozioni presentate. Al documento unitario si sono aggiunte le firme della federazione della sinistra e dei verdi, il che ha offeso a morte il partito democratico che se ne strafrega della sorte dei disabili di Santa Severa. E accusa i suoi alleati di stare agli ordini nostri e di Casa Pound che hanno legittimamente protestato con le famiglie. Si e’ arrivati a dire che stiamo pretendendo di far decidere gli accreditamenti sanitari dal consiglio regionale, dalla politica quindi. Lo ha detto Esterino Montino. Quanto di più falso si possa dire: fu proprio la sua giunta, nel 2009, dopo le ispezioni dei Nas a Santa Severa, dopo gli allarmi dell’agenzia di sanità pubblica della Regione, a disporre la revoca dell’accreditamento a cui la Asl locale non ha mai dato seguito. La mozione pretende che si dia seguito a quella decisione – continua Storace – noi non ci fermiamo. Guardiamo quelle famiglie negli occhi e non abbiamo alcuna intenzione di abbassare lo sguardo. Questa battaglia, la portiamo avanti cercando alleati ovunque. E auspichiamo di trovare i consensi per vincere mercoledì prossimo anche nella maggioranza che abbiamo contribuito a determinare in regione. Non stiamo parlando di nomine, ma della vita delle persone più sofferenti. Per noi questo e’ infinitamente più importante delle cose che stanno a cuore alla democristianeria variamente e trasversalmente rappresentata”. Dalla sponda opposta si fanno sentire le famiglie che sono a favore della Ri.Rei. “Spiace entrare in polemica con un collega bravo come Rossodivita – afferma l’Avvocato Nicola Sanitate, legale delle famiglie dei disabili assistiti nel centro di Santa Severa – ma non si può accettare su una questione così importante per i disabili assistiti una tale parzialità informativa. La determina 1925, adottata dagli uffici tecnici preposti il 2 luglio del 2009 è rimasta lettera morta perché fondata su presupposti errati. Tra gli atti richiamati, contiene addirittura un verbale del Sisp della Asl Rm F del 2005 ma stranamente postdatato di oltre tre anni. La Asl competente, in una nota della settimana successiva, ha denunciato una per una tutte le inesattezze fattuali e giuridiche contenute nella determina. Senza contare che io stesso ho rappresentato le famiglie innanzi al Tar del Lazio per l’annullamento della detta determina, laddove il Giudice ha dichiarato la cessata materia del contendere per essere stata la determina stessa superata dalla Dgr 65/10, che dava mandato agli uffici competenti di procedere agli accreditamenti sussistendone i presupposti. “Bisogna prendere atto delle oltre quaranta risultanze ispettive e del parere della stragrande maggioranza dei familiari – conclude l’avvocato Sanitate – sono pronto in qualunque momento a confrontare il numero delle famiglie rappresentate, solo nel caso in cui l’Agud risultasse numericamente più rappresentativa, avrebbe diritto di potersi esprimere come rappresentativa dei disabili e delle loro famiglie. I miei assistiti sono pronti ad affermare in ogni sede che nel centro non è mai avvenuto nessun maltrattamento e vi è un pieno rispetto e cura per i disabili”.

    Gi.Ba.