Sanità
2 Novembre 2011
Scoppia un tubo: si allaga il pronto soccorso

CIVITAVECCHIA – Un pronto soccorso funzionante a metà. Ovviamente non a causa del personale che nonostante le difficoltà riesce a garantire il servizio.
Il problema riguarda la fatiscenza della struttura che nonostante le promesse del manager Salvatore Squarcione a quanto pare non riesce a vedere la luce.
A parte i problemi legati alla carenza di strumentazione adeguata e i turni massacranti ai quali sono spesso costretti medici e infermieri, rimane da capire cosa stia realmente accadendo al San Paolo.
Non è la prima volta infatti che si registra un caso di allagamento per via dei tubi malandati; l’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando all’improvviso è scoppiato un tubo dei termosifoni, causando l’allagamento di una parte del pronto soccorso.
Medici e infermieri infatti si sono visti costretti ad eliminare due letti, spostando in fretta e furia i pazienti in un altra area del locale. «È una cosa scandalosa – ha dichiarato una signora presente al momento dell’allagamento – uno va all’ospedale perché sta male e deve assistere a tutto questo. Ma dove finiscono i soldi dei contribuenti? Possibile che la sanità non riesca proprio a decollare?».
Uno sfogo amaro, che ben descrive la realtà dell’ospedale locale: reparti completamente nuovi e aree fatiscenti, quasi inagibili. Che – combinazione – sono proprio quelli in cui si registra il maggiore flusso di pazienti. Questa volta ha ceduto un tubo dei termosifoni e nonostante il tempestivo intervento degli operai contattati dalla direzione sanitaria, il problema rimane e dalla parete continua a scendere acqua. Ormai il personale neppure ci fa più caso e continua ad assistere i cittadini bisognosi di cure nonostante sia difficile per i pazienti non notare il problema.
C’è preoccupazione intorno alla situazione del nosocomio, soprattutto per quanto riguarda il periodo invernale e il funzionamento dei termosifoni per riscaldare gli ambienti.
Se in questi giorni, nonostante le temperature non siano eccessivamente rigide, si registrano problemi di questo tipo, figuriamoci quando arriverà il freddo e il funzionamento degli impianti diventerà un’esigenza.