Porto
2 Novembre 2011
Seport, Freedom chiede il commissariamento

SEPORTCIVITAVECCHIA – E’ stato rinviato a martedì l’incontro previsto per questo pomeriggio tra i vertici della Seport e i sindacati che hanno chiesto di far slittare la riunione per poter prima poter svolgere un’assemblea con i lavoratori. Intanto però domani mattina il presidente Gino Garcia sarà al Pincio per incontrare il sindaco Moscherini: un faccia a faccia per fare chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto la società di interesse generale del porto, che si occupa di verde e rifiuti, ad ipotizzare il ricorso alla cassa integrazione per cercare di tamponare i problemi. A quanto pare il Comune potrebbe presentarsi all’incontro con una proposta studiata dall’assessorato al Bilancio appositamente per Seport. Intanto contro la società si è scagliato di nuovo il movimento Freedom, con il coordinatore politico Fabiana Attig che si rivolge direttamente al presidente della Regione Lazio Renata Polverini chiedendole, in assenza di un tavolo di istituzionale per affrontare i problemi, di intervenire con il commissariamento della società «nominando – ha aggiunto – un vero manager che risani il bilancio e presenti contestualmente un piano industriale per rilanciare l’azienda. Il buco di 600 mila euro di bilancio è la conseguenza di una gestione approssimativa, dimostrabilissima dai conti, iniziata all’indomani dell’insediamento del presidente Garcia. La crisi Seport non è scaturita dal crollo economico del mercato ma dalla lotta intestina tutta interna alla sinistra». Sinistra che la Attig accusa di essere stata in silenzio, «senza aver avuto il coraggio di dire – ha aggiunto Attig – che la Seport in questi due anni è stata gestita come una sezione distaccata di partito. Dove il presidente, imposto non tanto per le capacità manageriali, da subito ha dettato le nuove regole. Regole che nulla avevano a che fare con la gestione di un’azienda. Tutti sapevano, tutti hanno taciuto. Oggi però, ci si fa belli sulla pelle dei lavoratori, sproloquiando teoremi vecchi e stantii».