di FABIO MARUCCI
CIVITAVECCHIA – Sgombero di abusivi a tempi di record dalle abitazioni Arsial affidate alle Serre Albani. Lo scudo dei bambini intoccabili, la storia delle case disabitate e gli altri fattori che di norma garantiscono agli occupanti una momentanea immunità, questa volta non hanno trovato terreno fertile, di fronte alla minaccia da parte dell’azienda di bloccare le attività lavorative. I fatti risalgono a ieri mattina, quando due famiglie e un singolo hanno preso possesso arbitrariamente di tre appartamenti gestiti dalle Serre Albani, introducendosi all’interno dell’azienda e raggiungendo i locali attraverso un quarto vano già assegnato ad un custode. La procedura è sempre la stessa: piede di porco e cacciavite, poi l’effrazione e quindi l’accampamento delle famiglie che di fatto lega le mani alle forze dell’ordine. Immediata la reazione della titolare, Miriana Albani, che ha deciso di usare il pugno di ferro, lasciando fuori questa mattina 253 dipendenti i quali hanno invaso l’area antistante l’ingresso e la strada che porta a Sant’Agostino. «Non aprirò l’azienda – ha dichiarato la Albani – fino a quando gli abusivi non saranno allontanati». Presidio costante della polizia che per due giorni ha effettuato diversi sopralluoghi sul posto, su disposizione della magistratura. Un’intera mattinata di attesa per i dipendenti dell’azienda, poi la decisione del Sostituto procuratore Pantaleo Polifemo che ha emesso un decreto urgente di sequestro
preventivo, consentendo agli uomini del commissariato di viale della Vittoria di allontanare subito gli abusivi. Alle 15 la situazione è tornata alla normalità e domani i lavoratori varcheranno regolarmente i cancelli della struttura. Un esempio di celerità, che se applicato anche in altre situazioni simili, di sicuro scoraggerebbe il mercato degli occupanti irregolari, a Civitavecchia in continua crescita da anni.

