CIVITAVECCHIA – Continua a creare contrasti in città, a livello politico e sociale, l’ormai famosa delibera 71 approvata il 3 agosto scorso dal consiglio comunale: delibera relativa alla vendita ai privati del 60% delle quote della holding Hcs. In attesa che venga fissato, per il 24 o 26 novembre prossimi, un consiglio comunale ad hoc come chiesto dall’opposizione per discutere di nuovo della delibera questa mattina, con il “tentativo di conciliazione in Prefettura, si è esaurito l’iter connesso alle “procedure di raffreddamento” avviate dalle organizzazioni sindacali per contestarla. «Il Sindaco – hanno spiegato i segretari di Cgi, Cisl e Uil Caiazza, Barbera e Di Marco – non ha accolto le nostre richieste finalizzate alla sospensione degli effetti della delibera e all’avvio di un confronto di merito sul tema della riorganizzazione dei servizi pubblici locali. Nel ribadire quindi le ragioni della nostra contrarietà rispetto ad un provvedimento che, indicando la cessione a privati del 60% della Holding, non fornisce certezze per la salvaguardia dei livelli occupazionali, la qualità dei servizi ed il controllo delle tariffe, abbiamo deciso di indire le necessarie forme di mobilitazione». Lo avevano promesso già il mese scorso, quindi, e così è stato deciso alla luce dell’incontro di oggi. Cgil, Cisl e Uil, comunque, attenderanno gli esiti del consiglio comunale sul tema «per poi promuovere – hanno aggiunto i segretari – momenti di mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini in difesa dell’occupazione e dell’interesse generale connesso al diritto ad avere servizi di pubblica utilità efficienti e con tariffe accessibili ed eque».
Società
2 Novembre 2011
Servizi pubblici, verso la mobilitazione

