CIVITAVECCHIA – Si incatena per far cambiare squadra alla figlia. L’episodio, davvero clamoroso e senza precedenti in città, è avvenuto ieri pomeriggio a via Maratona all’esterno del quartiere generale della Cosernuoto. La signora Emilia, mamma di Venere Tortora ha dato vita ad un gesto di protesta contro le richieste economiche del sodalizio gialloblu che aveva stabilito una cifra (15mila euro) per liberare sua figlia richiesta in serie A1 femminile dal Palermo. «Venere – spiega il presidente Antonio Parisi – ha giocato in prestito gratuito per due anni con la Roma e poi in prestito oneroso a Bologna lo scorso anno. Visto che erano arrivate altre richieste sempre per i prestiti (il Palermo si era fatto avanti anche per Jennifer Fraticelli, ndr) abbiamo deciso che d’ora in poi avremmo ceduto giocatrici solo a titolo definitivo. D’altronde noi facciamo tanti sacrifici per creare una squadra tutta civitavecchiese e poi ci viene puntualmente smembrata». Parisi spiega anche di aver avanzato un’offerta a Tortora per rimanere alla Coser, ma poi aggiunge: «Se Venere intende affrontare da professionista la carriera pallanuotistica deve farlo in tutti i casi e non solo quando le fa comodo e noi non abbiamo fatto nulla vietato dai regolamenti e se noi chiediamo una giocatrice ad un’altra squadra non ce la regalano di certo». Regola condivisibili o meno, ma che nella pallanuoto ed in tante altre discipline chissà quanti incatenamenti dovrebbero provocare.
Sport
2 Novembre 2011
Si incatena al cancello della Coser per far svincolare sua figlia

