CIVITAVECCHIA – Lo avevano promesso già da tempo, lo hanno ribadito in più occasione: adesso hanno deciso anche la data Cgil, Cisl e Uil, quella del 29 gennaio prossimo, per dare il via ad un primo momento di mobilitazione, promuovendo una manifestazione cittadina contro la delibera 71, quella relativa alla “privatizzazione” dei servizi pubblici. Una manifestazione che, molto probabilmente, si articolerà in un corteo per le vie del centro ed un comizio finale sotto Palazzo del Pincio. “La scelta della data – spiegano i segretari Caiazza, Barbera e Di Marco – è funzionale all’esigenza di far crescere la consapevolezza, tra i lavoratori dipendenti ed i cittadini, attraverso un’ampia campagna di sensibilizzazione che promuoveremo a partire dai prossimi giorni, sulla gravità degli effetti della delibera. La privatizzazione dei servizi, attraverso la vendita del 60% della Holding, sarà irreversibile, in ragione del contratto che la delibera indica, per decenni. Come abbiamo già detto più volte non vi sono garanzie per la salvaguardia degli attuali e complessivi livelli occupazionali, né per la qualità del lavoro. La qualità dei servizi rischia di essere compromessa e le tariffe potrebbero, in ragione di logiche di mercato e di profitto, aumentare vertiginosamente”. Secondo le tre sigle sindacali le motivazioni addotte dalla Giunta Moscherini sarebbero illogiche. “Nessuna legge – hanno aggiunto – impone di vendere più del 50% rinunciando alla necessaria funzione di “programmazione, indirizzo e controllo” da parte del pubblico. I tempi indicati dalla legislazione vigente non sono quelli descritti dalla maggioranza del consiglio comunale. Basti guardare al “progetto di riorganizzazione delle società controllate e partecipate del comune di Roma” sul quale il sindaco Alemanno ha aperto con le organizzazioni sindacali un confronto di merito e che, complessivamente, diverrà operativo non prima del 31 dicembre 2011”. Ma la manifestazione del 29 gennaio non sarà solo attuata per contrastare la delibera 71, “ma – hanno spiegato – per mostrare la contrarietà verso l’insieme delle politiche della Giunta comunale. Inaccettabili per il metodo, segnato da una pratica “decisionista ed autoritaria” che esclude sistematicamente il confronto con le parti sociali. Inadeguate ed insufficienti rispetto ai bisogni e alle esigenze degli abitanti di una città particolarmente colpita dalla grave crisi economica e produttiva in atto”.
Società
2 Novembre 2011
Sindacati in piazza contro la delibera 71

