di LUCA GROSSI
«Ricominciamo ad essere la squadra battagliera che ha impressionato i team di tutta Italia». questo è il messaggio che il presidente Sergio Calcagno ha lanciato ai suoi Pirati all’indomani dell’addio delle stelle americane Campbell e Doran. «Non c’è ombra di dubbio che la loro assenza si farà sentire – ha affermato il presidente della formazione che rappresenta Civitavecchia nella massima serie dell’hockey in line – avevamo puntato molto su di loro, inoltre la chiusura del mercato ci impedisce anche di poterli rimpiazzare acquistando nuovi giocatori. Insomma saremo costretti a giocare le partite con gli ottimi ragazzi che abbiamo a disposizione».
Il valore della perdita dei due yankee è dimostrato anche dai tentativi fatti dal presidente per bloccare la loro partenza: «Ho cercato di trattenerli mettendoli di fronte ai propri impegni presi e sottoscritti con la società. Dopo aver parlato con loro però ho capito che il ritardo dell’acquisizione dello stipendio e i problemi con l’allenatore in realtà erano solo scuse. La vera causa della partenza era la nostalgia di casa e contro quella c’era poco da fare». Andati gli americani rimane da programmare il finale di stagione e sin da subito la prossima annata: «Sono sicuro che i nostri ragazzi daranno il cuore per questa maglia e con il cuore si vince sempre – ha ripreso Calcagno – in questi ultimi anni abbiamo spesso puntato sugli stranieri, in particolare americani, ma non è stato un caso. Prendere un giocatore straniero rispetto ad uno italiano è molto più conveniente. Più o meno si risparmia due terzi dello stipendio poichè il giocatore italiano non vede Civitavecchia come un’esperienza di vita e di conseguenza vuole un budget molto alto per trasferirsi». Investire sui campioni stranieri ha spesso portato a salti di qualità immediati ma non sempre gli investimenti fatti sono andati a buon termine nel medio e lungo periodo: «Spesso gli stranieri dopo pochi anni decidono di cambiare aria, ma è anche pre questo che vogliamo investire sin da subito sul settore giovanile che già adesso ci sta dando buonissimi risultati».
La partenza dei due giocatori gialloblu non ha spiazzato solo la società civitavecchiese ma ha, sin da subito, aperto un dibattito di tutto il movimento hockey italiano. Sui forum nazionali si è molto discusso, infatti, sulla professionalità di giocatori che, acquistati con grandi sforzi economici da parte delle società, prendono scelte comportamentali che poco hanno a che fare con il professionismo.
Ad uscirne sicuramente ridimenisonata, comunque, è la società civitavecchiese che, candidata a recitare un ruolo da protagonista per il titolo finale dopo la Coppa Italia vinta e la final four in Champions League, è stata automaticamente depennata dalle squadre che ambiscono al tricolore. Molto complicata, inoltre, è la situazione del gruppo della formazione sponsorizzato dalla Royal Bus. In molte occasioni abbiamo parlato della splendida atmosfera che si respirava in casa Pirati, più simile ad una famiglia che ad una società. La fuga dei due americani ha sicuramente rotto quella magia che regnava in casa gialloblu: Campbell e Doran erano stati sin da subito accolti e coccolati da tutto l’ambiente, gesti sicuramente non ricambiati con la decisione di lasciare senza preavviso ed a stagione in corso la squadra di Bendula. Diversi sono stati, infatti, i giocatori che non hanno voluto commentare la situazione vissuta ed in pochi hanno preso parte alla festa di addio. «Ad ogni modo- ha concluso Calcagno – alcuni ragazzi mi hanno confidato che forse i due giocatori americani potrebbero tornare per i play off». Ma questa, più che una possibilità, sembra una promessa da pirati, con la p minuscola.


