Politica
2 Novembre 2011
Sull’acqua un voltafaccia bipartisan

CIVITAVECCHIA – Se è vero che la maggioranza rinnega il suo programma elettorale andando verso la privatizzazione del sistema idrico è anche vero che il Partito democratico si ispira alla linea moscheriniana, superando le proprie tesi orientate verso il passaggio ad Acea, che tante grane hanno causato al centrosinistra all’epoca della giunta Saladini. Il gruppo consiliare Pd infatti aderisce alla mozione che sostiene il diritto all’acqua come bene pubblico, sollecitando l’intero partito ad assumere una posizione all’avanguardia nella battaglia promossa dal Coordinamento, contro il rischio di privatizzazione. «Siamo consapevoli – si legge in una nota – che la questione ha rappresentato in passato un elemento di controversia e anche di differenziazione fra forze politiche tutte saldamente ancorate ai valori della cittadinanza e dei diritti. In un passato recente un dibattito in merito ha anche attraversato il nostro partito, le componenti e le stesse rappresentanze istituzionali che oggi si ritrovano nella posizione comune di aderire al fronte comune contro la privatizzazione». Consapevolezza che nasce dagli enormi problemi che l’ipotesi di passaggio ad Acea ha causato alla giunta Saladini, quando la stessa maggioranza, per effetto di una revisione accurata nata proprio all’interno della coalizione, subì uno scossone non indifferente. Ora le cose cambiano e i più accesi sostenitori del passaggio ad Ato2 (Marietta Tidei e Alessio Gatti per citarne solo due, ndr) cambiano idea auspicando il mantenimento dell’idrico in un contesto di gestione pubblica. «La nostra posizione non è strumentale – fanno sapere i consiglieri Tidei, Gatti, Porro, Cosimi, Guerrini e Piendibene – è frutto di un convincimento che siamo venuti maturando e condividendo sulla base di fatti ed esperienze concrete». Parlano di comunità colpite dagli effetti della privatizzazione, con costi crescenti e di un servizio deteriorato sotto l’aspetto qualitativo, del decreto Ronchi e delle battaglie a livello europeo per mantenere una gestione pubblica dell’idrico. «La nostra posizione – fanno sapere i consiglieri Pd – aperta alle soluzioni più avanzate rappresenta l’evoluzione e la convergenza di un serio e laborioso percorso di approfondimento dell’intera tematica». Nella nota c’è spazio anche per l’indignazione: «Sorprende il clamoroso voltafaccia dell’amministrazione, pronta a tradire i contenuti del proprio programma. Il metodo del trasformismo non è solo una furbesca operazione di potere». Stavolta però anche il cambio di rotta è bipartisan.