CIVITAVECCHIA – Opinioni divise circa la realizzazione delle terme a Civitavecchia, all’indomani dell’audizione tenutasi a Roma, quando il sindaco Moscherini ha partecipato alla commissione Urbanistica della Regione Lazio, in cui il tecnico Demetrio Carini ha illustrato la regolarità degli atti prodotti circa la variante termale. I pareri espressi dalle forze politiche ovviamente sono discordanti. Enrico Luciani (Movimento per la Sinistra), autore di un intervento che va nella direzione dello sviluppo occupazionale per il territorio di Civitavecchia, ha fatto sapere che al centro del progetto vi deve essere l’interesse pubblico. «E’ stato chiarito che l’iter approvativo della variante non è stato stoppato in Giunta per motivi di legittimità – ha dichiarato il consigliere regionale – ma perché si ricercano assicurazioni sulla tempestiva realizzazione della parte che interessa i cittadini, cioè quella pubblica. Sono estremamente convinto – ha aggiunto – che Civitavecchia non debba essere privata di una risorsa economica e occupazionale come le Terme». Il capogruppo della Sinistra, Enrico Fontana contesta la polemica che contorna la vicenda: «Moscherini si è lanciato andare a una polemica fuori luogo, paventando chissà quali interessi dietro la decisione del vicepresidente Montino di approfondire la variante approvata dal Comune». Anche i socialisti, con Giuseppe Celli, tifano per la variante termale: «E’ fondamentale prevedere garanzie e obblighi ben precisi per la realizzazione, in via primaria, degli impianti termali, che rappresentano una valida opportunità di sviluppo per l’intero territorio». Intanto Donato Robilotta (Socialisti riformisti) preannuncia l’arrivo di una mozione.
Cronaca
2 Novembre 2011
Terme, i politici regionali si dividono

