Politica
2 Novembre 2011
Tullio Nunzi agli operatori del commercio e del turismo: «Non votate chi non crede in voi»

CIVITAVECCHIA – «Si avvicinano le elezioni e tra un po’ si vedranno di nuovo politici aggirarsi tra i banchi del mercato, frequentare vie commerciali e rilasciare dichiarazioni sull’importanza di commercio e turismo nell’economia di Civitavecchia». È quanto dichiara Tullio Nunzi, affermando che «purtroppo il commercio e il turismo sono materia di propaganda elettorale e molto spesso si limitano a questo». «Io credo ancora nella possibilità di uno sviluppo incentrato sul rilancio del territorio – fa sapere il dirigente della Confcommercio – inteso come contenitore di una serie di segmenti turistici presenti a Civitavecchia e che di Civitavecchia potrebbero fare la capofila di una marca, di un territorio da promozionare. La politica – prosegue Nunzi – tutta la politica, sui temi riguardanti il commercio in particolare ed il turismo è stata assente o meglio ignorante. Si ignora infatti che buona parte del Pil di Civitavecchia è creato dal terziario e che buona parte dell’occupazione nella nostra città scaturisce dal commercio e dal turismo». Secondo Tullio Nunzi è necessario scegliere e votare quei politici dei diversi schieramenti in grado di garantire attenzione e impegno su tali temi «e scegliere di non votare chi pensa che il commercio sia composto da una banda di malfattori e non riconosca il settore come elemento trainante dell’economia cittadina; non votare – prosegue il rappresentante della Confcommercio – chi crede che lo sviluppo della città possa avvenire in settori obsoleti, mentre invece tutti gli indicatori economici vedono nel terziario uno dei pochi settori economici in crescita». Tullio Nunzi invita inoltre a non votare «chi non crede nel merito, nelle competenze, nella professionalità, nella necessità di mettere a guida di organismi pubblici o equiparati, non i migliori, ma quelli più vicini alla propria parte politica, creando una classe dirigente mediocre, basata sulla conta delle clientele e delle mediazioni che in alcuni casi ha portato a danni irreparabili, risanati con politiche fiscali a danno di cittadini e imprese».