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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Un piano casa alternativo a quello proposto dalla Regione

     di GIAMPIERO BALDI

    SANTA MARINELLA – Anche i partiti di opposizione si organizzano per proporre un piano casa alternativo a quello esternato dalla Regione Lazio. Nel corso di un convegno che si è tenuto in città dal tema ‘‘Le proposte alternative alle illusioni del piano casa della giunta Polverini’’, sono stati resi noti gli interventi per dare ai cittadini l’opportunità di ampliare le loro abitazioni. Numerosi i presenti tra cui il consigliere regionale della FdS del Lazio Fabio Nobile, il segretario nazionale dell’Unione Inquilini Walter De Cesaris, il segretario della Camera del Lavoro Cgil di Civitavecchia Cesare Caiazza, l’architetto Antonello Sotgia, il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta e il sindaco di Cerveteri Gino Ciogli. I due primi cittadini, nei loro interventi, hanno entrambi evidenziato come il ricorso all’edilizia contrattata e all’urbanistica iper liberista possa essere una scelta obbligata per i comuni privi di risorse finanziarie i cui servizi scontano ancora il ritardo dell’esplosione urbana degli anni settanta.
    «Nelle aree residenziali – ha specificato Ciogli – mancano servizi minimi quali l’acqua, ma mancano anche le fognature, i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti. Pezzi di una mancata pianificazione che risale a cinquant’anni fa. Il piano casa, consiste invece in una deregulation urbanistica, la deroga di molte procedure autorizzative e il 20% di aumento di cubatura per ogni casa di proprietà. Scompare ogni nesso tra diritto all’abitare, qualità della vita e strumenti urbanistici. Il piano aveva subito una battuta d’arresto dopo la tragedia dell’Abruzzo ma la giunta Polverini si appresta ad approvarne l’assetto originario, privo persino dell’adeguamento antisismico». «Esso prevede – ha detto Ciogli – la possibilità di convertire aree produttive dismesse, sia agricole che industriali, in aree residenziali. Ciò significa che sarà più conveniente vendere ai costruttori le infrastrutture industriali anziché farne oggetto di reinvestimento, soffocando qualsiasi potenzialità manifatturiera». Walter De Cesaris, invece, ha denunciato come il piano casa non venga affatto incontro alla domanda sul diritto all’abitare, che potrebbe essere soddisfatta utilizzando l’immenso patrimonio di case invendute. «Il Piano prevede infatti il passaggio di finanziamenti dall’edilizia economica e popolare all’edilizia residenziale e sociale – afferma De Cesaris – il che significa che la speculazione immobiliare verrà addirittura finanziata con denaro pubblico senza che alcuno veda rispettato il proprio diritto a una casa popolare». Cesare Chiazza ha invece individuato nel Piano casa, un potenziale canale di rafforzamento della infiltrazione mafiosa, la quale penetra nel nostro territorio tramite l’edilizia e il porto di Civitavecchia. Dal punto di vista dell’occupazione, Caiazza ha espresso preoccupazione sul piano della legalità. «La vera scommessa – ha concluso Fabio Nobile – sta in una nuova legge sul regime dei suoli, che ne fermi il consumo indiscriminato. I finanziamenti per l’edilizia di manutenzione, stanziati dalla giunta Marrazzo e spariti dall’attuale bilancio regionale, andrebbero rispristinati, così come dovrebbe tornare a precise finalità pubbliche il Social Housing, trasferito sull’edilizia privata. Per fare degli ambienti urbani di qualità un obiettivo comune, rimane imprescindibile l’azione sinergica e coordinata dei sindaci e, con essi, di tutti i cittadini».