di GIAMPIERO ROMITI
Dopo quello di via Pinelli, è arrivato un altro (con)dono natalizio (piazza XXIV Maggio) della grande coalizione per la serie “tutto va bene madama la marchesa” riguardo alle spinose questioni urbanistiche che hanno fatto versare fiumi di inchiostro agli addetti dei media locali, sparpagliati tra i giornali e le televisioni che “rovistano” tra la quotidianità made in Civitavecchia. Che dire? Sarebbe facile assumere un negativissimo atteggiamento ponziopilatesco e rifugiarsi in un tanto salomonico quanto ipocrita “no comment”. Meglio, almeno per quanto ci riguarda, chiarire che la soluzione degli annosi problemi di cui sopra – che hanno fatto vivere momenti di enorme preoccupazione agli imprenditori coinvolti in maniera pesante sul piano finanziario e a quegli onestissimi cittadini impegnati all’acquisto, con enormi sacrifici, di un bene prezioso quale la casa – riteniamo di poter salutare con soddisfazione. Meglio ancora, però, ribadire da parte nostra che dopo i (con)doni è lecito adesso attendersi una bella e radicale bonifica degli stati maggiori dell’Urbanistica, settore che non pochi grattacapi ha già procurato e continua a procurare ai signorotti del Palazzo che tutto possono fare meno che ficcare la testa sotto la sabbia. Nel senso che le licenze edilizie elargite in maniera chiaramente illegale non sono figlie di nessuno ma sicuramente di un inquietante pressappochismo (e ci limitiamo a questo…). Se si arrivasse pertanto ad un azzeramento di tutte le teste d’uovo, a cominciare dall’assessore ovviamente, che sono presenti nel settore, non sarebbe la fine del mondo. Assolutamente. Un decisionista come il Primo Cittadino, che finora non ha deciso un bel nulla sulla chilometrica sfilza di abusi edilizi verificatisi, prenderà finalmente il coraggio a quattro mani per dare il benservito a coloro che hanno trasformato l’assessorato di cui ci stiamo occupando in un vero e proprio porto delle nebbie o dovremo attendere che verranno apposti altri dieci, cento, mille sigilli a palazzi o ville?
Sfiziosa la notizia lanciata da uno dei “telematici” cittadini e corredata da una foto mica partorita da montaggi o diavolerie similari. Tutto reale. Tutto autentico. Tutto eccezionalmente sorprendente.Di cosa si tratta? Di un’auto di proprietà di un delegato del sindaco, parcheggiata tranquillamente e al tempo stesso sfacciatamente in piazzale Guglielmotti che, tanto per essere chiari, funge da isola pedonale e pertanto vietatissima a macchine e moto. In questo caso invece niente di niente: al caro (???) amministratore di dare il buon esempio e ancor più di rispettare le vigenti norme non è passato neppure dall’anticamera del suo cervelletto. Se ne è strafregato, punto e basta. E la domanda è: possibile che in luogo nevralgico come quello suindicato per il periodo (non breve, peraltro!) in cui l’automobile è rimasta ferma non sia passato, neanche per caso, un vigile urbano? Se fosse sarebbe particolarmente grave, perché significherebbe che intorno alla sede comunale non esiste un adeguato servizio di sorveglianza. Fragilissima, quindi, l’ipotesi dell’assenza di uno o più pizzardoni. Si potrebbe allora pensare che gli addetti al traffico abbiano chiuso entrambi gli occhi? Beh, sarebbe un fatto gravissimo oltrechè vergognoso nel senso che saprebbe di insulto nei confronti dei centinaia di cittadini giornalmente multati. Lei è d’accordo, Marchese del Pincio?
Ricordate la questioncina, spinosa e manco poco, relativa ai manifesti abusivi del Pd richiedenti le dimissioni del sindaco? Ricordate pure che il Marchese del Pincio andò su tutte le furie e chiese, ottenendola, una salata multa da affibbiare ai pidiessini (4.000 /quattromila euro) per l’avvenuta affissione priva dell’okay dell’ufficio competente. Iter correttissimo quello seguito dal capo inquilino del Palazzo comunale, bene inteso. Girando in questi giorni di festa per le strade civitavecchiesi, di fogli, di movimenti politici, appiccicati sui muri ne abbiamo ammirati tantissimi. Crediamo di poter dire che sono stati attaccati dopo aver ricevuto il benestare del comparto affissioni. Se così non fosse, sarebbe una goduria per il Comune: avrebbe, infatti, la preziosa e ghiotta opportunità di incassare un sacco di soldini.
Come appunto accaduto con il piddì. Giusto Moscherini?
Un abbraccio forte al 2010 che ci sta lasciando ed una sentitissima raccomandazione ai nostri lettori: stanotte stappate a ripetizione insieme alla vostra donna. Felicissimo anno nuovo a tutti.

