Sport
2 Novembre 2011
Vanessa Ferrari incanta l'As Gyn e svela il suo legame con Civitavecchia

GINNASTICAdi STEFANO MAPPA

 

CIVITAVECCHIA – Vanessa Ferrari a Civitavecchia ospite di Pierluigi Miranda dell’AS GIN, per i festeggiamenti della chiusura dell’anno sportivo 2009-2010, ci ha rilasciato una intervista esclusiva nella quale oltre a raccontarsi ha anche svelato i suoi obiettivi ed ha parlato del legame speciale con Civitavecchia.  

Quali sono le sue impressioni in merito a questa iniziativa?
«L’iniziativa è stata molto positiva sotto sia il punto di vista quello tecnico che promozionale; oggi insieme a me c’erano infatti due grandi campioni della ginnastica italiana come Igor Cassina e Laura Vernizzi, rispettivamente medaglia d’oro e d’argento ai Giochi Olimpici di Atene. Le nostre esibizioni davanti ad un folto pubblico e tanti bambini hanno sicuramente contribuito ad accrescere l’immagine della ginnastica italiana ed a far felici i presenti».
Alla manifestazione abbiamo visto la partecipazione di moltissimi piccoli atleti, dai cui volti traspariva un grande entusiasmo: quali sono i ricordi più significativi della sua infanzia da ginnasta?
«Nel rivedere in movimento tanti piccoli atleti, ho effettivamente rivissuto i momenti più belli della mia infanzia; comunque i ricordi più belli, sono quelli legati al divertimento che provavo nell’esibirmi ed alle amicizie che sono nate nella palestra che frequentavo quotidianamente».
Oggigiorno, su molti campi di gara assistiamo, con sempre maggiore frequenza, ad atteggiamenti invadenti da parte di molti genitori nei confronti dei propri figli: come commenti questo fenomeno.
«Sicuramente non condivido l’atteggiamento di quei genitori che a tutti i costi cercano di interferire con l’operato degli istruttori; nel mio caso, ricordo molto bene di aver stabilito delle condizioni ben precise con i miei genitori; per me fare la ginnastica doveva essere un divertimento e non un’imposizione finalizzata al conseguimento del risultato. Sotto questo punto di vista sono stata molto fortunata».
Nella sua carriera da atleta hai ma assistito a comportamenti di questo genere: in questo caso, a questi giovani atleti, quali consigli darebbe?
«Si purtroppo ciò si è verificato spesso. Se dovessi però dare dei consigli in merito, direi loro quello che molto tempo fa io dissi ai miei genitori e precisamente: dai bordi delle pedane di gara o di allenamento, l’unica persona preposta a dire cosa fare e come fare un determinato esercizio è soltanto il mio allenatore e nessun altro! Indubbiamente sono stata molto decisa, anche se, conoscendoli bene, sapevo che più di tanto non avrebbero interferito».
Le esperienze vissute da piccola hanno sicuramente contribuito alla crescita ed alla maturazione della Vanessa Ferrari di oggi: quando ha capito di avere i numeri per diventare una campionessa?
«Gli anni 2003-2004 sono stati quelli in cui iniziai a capire, grazie ai risultati che avevo sino ad allora conseguito, di poter diventare un’atleta di livello internazionale; a quel tempo avevo 13-14 anni e considerando che nella ginnastica i risultati si iniziano ad ottenere già in tenera età, i vari successi che iniziai collezionare mi portarono a capire che il futuro mi avrebbe riservato grandi soddisfazioni. Infatti, in quegli anni, da junior, vinsi i campionati italiani e mi piazzai al secondo posto al concorso generale agli Europei 2004 di Amsterdam».
Quali sono stati i risultati più esaltanti che ha conseguito in carriera?
«Negli anni 2006-2007 credo di aver raccolto i migliori risultati; nel 2006 vinsi l’oro nel concorso generale ai mondiali in Danimarca e conquistato l’argento agli Europei in Grecia; l’anno successivo vinsi la world cup, gli Europei ed ottenni un terzo posto ai mondiali di Germania».
Nella carriera da atleta, Vanessa Ferrari non ha soltanto conosciuto momenti di gloria, purtroppo ha anche vissuto momenti non positivi: puoi dirci qual è stato il momento più difficile della sua vita da atleta?
«La non positiva performance ai Giochi Olimpici di Pechino dovuta ad un fastidioso problema al tendine e l’operazione che qualche tempo dopo ho dovuto sostenere per cercare di tornare la Vanessa Ferrari di qualche anno prima, hanno sicuramente lasciato un segno indelebile dentro di me. La ripresa è stata lunga e faticosa, tanto che solo da pochi mesi sto ritrovando me stessa. Il riconquistare la fiducia in se stessi e soprattutto essere fisicamente integri è molto importante per un atleta; spero di aver ripreso la giusta strada». GINNASTICA
Dopo l’operazione la ripresa è stata lunga e difficile: come ha affrontato questi momenti?
«Il mio allenatore mi ha aiutato molto; è stata la persona che mi ha seguito sempre da vicino incoraggiandomi e dandomi le giuste motivazioni. Infatti dopo gli europei del 2009, dove vinsi l’argento nel corpo libero, insieme a lui ho cominciato a vedere le cose con più serenità; ciò ha accresciuto, conseguentemente il senso di fiducia nei miei mezzi: praticamente mi sembrò di rinascere una seconda volta».
In tutto questo c’è una persona in particolare che vorrebbe ringraziare?
«Chiaramente Enrico Casella, il mio allenatore e tutti coloro che mi sono stati sempre vicino ed hanno creduto in me».
In quale delle quattro specialità della ginnastica sente di poter dare il meglio e quali risultati pensi di poter conseguire in futuro.
«Sono convita di poter fare bene in tutte e quattro le specialità, sia alle travi che nel corpo libero che nelle parallele; in merito al volteggio, sono ancora un po’in dietro in quando sto cercando di curare in maniera particolare il salto. Comunque è questione di tempo pian piano mi porterò a pari ed allora ……ne vedremo delle belle!»
In occasione degli Europei di Milano del 2009, nei quali ha vinto un argento, ha dedicato la medaglia ad un’importante gruppo sportivo militare, l’Esercito Italiano: com’è nato questo feeling?
«Il feeling è nato in occasione del campionato di serie A1 in cui vinsi il titolo a squadre; uno dei responsabili del Centro Sportivo Esercito, alla luce di miei risultati, mi contattò proponendomi di entrare nel loro gruppo sportivo; chiaramente uscendo da un periodo nero, l’apprendere che un importante Gruppo sportivo Militare gradiva la mia presenza all’interno della loro organizzazione, mi riempì di gioia, tanto che, subito dopo aver conquistato la medaglia d’argento agli Europei, pensai di dedicargliela. Ciò fece molto notizia ma se oggi sono qui sorridente e serena è grazie anche a loro».
Da circa un anno lei quindi è un’atleta del Centro Sportivo Esercito: come vivi questa nuova esperienza ed in quale maniera l’Esercito contribuisce alla tua crescita.
«L’esperienza di indossare una divisa, per lo più nell’Esercito, è stata sin dal primo giorno di servizio, molto emozionante; dal 30 di novembre dello scorso anno, sono effettiva al Centro Sportivo Olimpico di Roma anche se la sede principale dei miei allenamenti è presso la sede della mia ex società di Brescia. A Roma ho conosciuto tanti amici e campioni; molti di essi li avevo già incontrati ai Giochi Olimpici di Pechino per cui è stato come entrare in una grande famiglia, in cui determinati valori sono molto sentiti. L’Esercito indubbiamente mi ha offerto una grande opportunità; oltre a garantirmi una sicurezza economica mi assiste e mi assiste in tutte quelle necessità di ordine tecnico e logistico; ciò mi permette di praticare con serenità la professione di atleta. Credo che sia il massimo per un atleta».
I prossimi Giochi Olimpici rappresentano il suo principale l’obbiettivo: come sta procedendo la preparazione e quali sono gli impegni intermedi?
«I positivi risultati conseguiti in questo 2010 sono sicuramente degli indici di riferimento molto importanti per il proseguimento della preparazione in vista di Londra 2012; al momento, i miei allenamenti, compreso uno stage di rifinitura di prossimo svolgimento, sono finalizzati ai mondiali di Rotterdam in ottobre. La preparazione è molto lunga e come detto particolarmente attenta ad equilibrare le prestazioni nelle varie specialità. Comunque la cosa non mi preoccupa, sono convinta di far bene».
E’ la prima volta che vieni a Civitavecchia?
«No. Era già venuta tre anni fa per un’altra importante manifestazione; anche in quella occasione il pubblico civitavecchiese mi ha accolto con grande affetto; sono felice di tutto questo anche perché sembra che questa città mi porti davvero bene».