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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Vigili, solo ventisette ammessi alla prova orale

    CIVITAVECCHIA – Civitavecchia potrebbe presto avere i nuovi vigili urbani, attesi da tempo al comando di via Braccianese Claudia. Dopo la prima prova del concorso per l’assunzione di diciassette nuove unità, alla quale hanno partecipato circa sessanta aspiranti agenti, è arrivato il verdetto: solo ventisette di loro sono risultati idonei per la prova ora. Tra questi ben undici ex vigili urbani assunti negli anni scorsi con contratto a tempo determinato per i quali non è intervenuta la stabilizzazione e per questo licenziati, un civitavecchiese e quindici forestieri. Saranno questi gli aspiranti agenti di Polizia municipale che parteciperanno alla prova orale del 29 e 30 novembre, nella speranza di riuscire ad indossare la divisa blu e il berretto bianco con lo stemma del Comune di Civitavecchia. Tuttavia diciassette nuove unità appaiono poche, considerato l’annullamento in autotutela del vecchio concorso che prevedeva l’assunzione di trentaquattro nuovi vigili urbani a tempo pieno con contratto a tempo indeterminato. Così probabilmente tra qualche mese il Comune dovrà indire un nuovo concorso pubblico, facendo ovviamente i conti con la realtà. Dei ventisette aspiranti agenti infatti, non è detto che tutti riescano a superare la prova orale e ammesso che diciassette dovessero risultare idonei – includendo i dodici civitavecchiesi – sicuramente cinque dei nuovi assunti, provenienti quasi tutti da altre regioni d’Italia, potrebbero presentare subito domanda di mobilità, lasciando Civitavecchia con soli dodici nuovi agenti quando l’amministrazione comunale ha sbandierato la sua intenzione di assumerne trentaquattro. Per non parlare poi delle malattie, permessi, ferie e quant’altro spetta ai dipendenti della pubblica amministrazione. Insomma, il concorso per l’assunzione di nuovi agenti di Polizia municipale appare già destinato a far discutere, mentre rimane in piedi il ricorso presentato dai vigili rimasti fuori dal processo di stabilizzazione, che tra l’altro ha indotto l’amministrazione a ridurre il numero delle assunzioni.