Scuola e Università
30 Novembre 2011
Cacciaglia e Moscherini rassicurano gli studenti

CIVITAVECCHIA – «Stiamo lavorando ad un progetto che salvi il polo universitario locale». Lo ha confermato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia Vincenzo Cacciaglia, all’indomani della lettera aperta di genitori e studenti sul futuro del Consorzio cittadino, preoccupati per le scarse risposte e garanzie ricevute negli ultimi mesi. Il primo luglio prossimo, infatti, si terrà una riunione del Consiglio di Amministrazione, nel corso del quale si discuterà proprio di questa nuova ipotesi sulla quale sembra esserci l’accordo di tutte le realtà coinvolte. «La Tuscia rimane così come è – ha aggiunto Cacciaglia – la presenza della Sapienza andrà rivista e rimodulata. Forse stiamo davvero sulla strada giusta per trovare una soluzione: sono ottimista e fiducioso. Anche il sindaco Moscherini ha mostrato interesse: vogliamo presentare un progetto alla portata del territorio. Così come è l’università costa troppo». E in effetti, come ha sottolineato poi lo stesso sindaco Moscherini, ad oggi costa un milione di euro mantenere ogni corso: tanto che si sta pensando ad una università telematica. «la riforma Gelmini – ha chiarito – stabilisce che per aprire un corso fuori dalla sede centrale si devono avere basi solide, con 9 professori stanziali a disposizione degli studenti con un milione di euro di costo l’anno per corso. Il nostro consorzio con 500 mila euro annui ha messo in campo una sorta di lezioni che per i professori era un ‘‘doposcuola’’. Per legge, insomma, non si può tenere così. Non abbiamo riaperto le iscrizioni per il primo anno ma garantiremo la prosecuzione dei corsi per chi è già iscritto. Abbiamo messo in campo agevolazioni come il pagamento del biglietto del treno, della mensa ed un sistema di tutoraggio con Ingegneria: quello che vogliamo avviare è un percorso diverso. Ecco perché oggi con la Fondazione Ca.Ri.Civ., con l’università La Sapienza e con La Tuscia stiamo pensando ad una cosa innovativa e moderna, un’università telematica appunto, che possa così risolvere e rilanciare il nostro consorzio non solo sul territorio».