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    Politica
    30 Novembre 2011
    Consiglio bipartisan contro la delibera 71

    CIVITAVECCHIA – «L’acqua è un bene pubblico e non può essere venduto, o meglio svenduto».
    Lo hanno detto qualche giorno fa milioni di italiani votando sì ai due quesiti referendari sull’acqua. E lo hanno detto, soprattutto, i civitavecchiesi che agli stessi quesiti referendari hanno risposto con altrettanti sì. Oggi lo ripetono ancora una volta otto dei consiglieri comunali dopo l’inaspettata pubblicazione, sul portale del Comune, del bando di gara pubblico europeo per la vendita a privati del 60% delle azioni della Holding Civitavecchia Servizi. Decisione, quella presa dall’amministrazione comunale che ha spinto i consiglieri del Pd Roberto Cosimi, Mauro Guerrini, Marco Piendibene e Marietta Tidei, unitamente al consigliere del gruppo misto Alessio Gatti, Alessandro Manuedda dei Verdi, Mirko Mecozzi dell’Udc, Vittorio Petrelli dell’Italia dei valori e Sandro Scotti del Pdl, a chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario «che abbia all’ordine del giorno la sciagurata decisione di mettere in vendita il 60% di Hcs». Gruppo eterogeneo che vanta la presenza di un rappresentante di quella maggioranza che Moscherini rappresenta.
    «Tale discussione – hanno spiegato – appare inderogabile per poter capire, ove possibile, le motivazioni che hanno spinto il Sindaco, appena due giorni dopo il risultato referendario, a mettere sul mercato la società comunale che gestisce l’acqua pubblica in aperto contrasto con la volontà espressa dal 59% dei civitavecchiesi. Inutile dire che cercheremo in tutti i modi di far capire anche a tutti i colleghi capigruppo che una discussione così importante si debba svolgere nelle ore pomeridiane per consentire la partecipazione più ampia della cittadinanza. Crediamo – hanno concluso – che questo debba essere, proprio per la cittadinanza stessa, un appuntamento per dimostrare con una massiccia presenza che l’acqua è un bene comune e che non può essere ceduta, o peggio, svenduta solo per permettere a Moscherini di fare campagna elettorale negli ultimi mesi del suo mandato con qualche milione di euro in cassa».
    Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Futuro e libertà Massimiliano De Cinti: «Non possiamo accettare che ancora una volta questa amministrazione umili i cittadini, come fa tutti i giorni. I civitavecchiesi meritano qualcosa di più di queste patacche di amministratori pronti solo a cercare sedie, strapuntini e poltrone. Al Sindaco e alla Giunta chiediamo di fermarsi se vogliono veramente bene a Civitavecchia e ai suoi abitanti».