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    Politica
    30 Novembre 2011
    «Dal Sindaco una resistenza preconcetta»

    CIVITAVECCHIA – «Non si può amministrare con disinvoltura una città straordinaria come Civitavecchia, importante non solo per la Provincia di Roma e per la Regione Lazio, ma per tutta Italia, di grande pregio anche naturalistico e porta di ingresso del Mediterreneo». Ne è convinto il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro che questa mattina è giunto in città per l’inaugurazione della due giorni alle Terme Taurine dedicata al ‘‘Festival degli antichi sapori e tradizioni dell’Etruria’’. Al taglio del nastro fianco a fianco il sindaco Moscherini e l’onorevole Giro. «Ci stringiamo la mano – ha detto quest’ultimo – nel segno della cultura e dell’archeologia», rimandando le critiche e le polemiche al momento della conferenza stampa di presentazione dove l’attenzione è stata focalizzata per la maggior parte sulla questione della Marina, come era ovvio che fosse essendo ieri la prima occasione pubblica di confronto tra i due dal 12 gennaio scorso, quando arrivò il fermo ai lavori da parte proprio della Soprintendenza e ne seguirono mesi di botta e risposta a distanza. «Quello della Marina è un problema serio – ha chiarito Giro – perché ci troviamo di fronte a lavori eseguiti senza autorizzazione paesaggistica: l’unica via d’uscita è la procedura di compatibilità paesaggistica prevista dal Codice Urbani: per questo ho sollecitato il tavolo con Comune, Regione e Ministero. Non posso risolvera con imperio politico senza il rispetto delle norme: da parte mia non c’è né ostilità né avversione, ma sono voglia di risolvere la vicenda in modo positivo, chiaro e condiviso». Dichiarazioni che ovviamente non sono piaciute al sindaco Moscherini il quale si è detto convito di aver operato nel rispetto delle regole. «Le carte e i nostri consulenti ci danno ragione. Anzi – ha aggiunto – abbiamo eliminato noi il vero impatto paesaggistico previsto nel vecchio progetto di Fuksas, abbassando il belvedere. La Soprintendenza, nel 2005, aveva concesso l’ok al quel progetto, oggi noi lo abbiamo migliorato. Va bene il rispetto delle leggi, ma non accettiamo le prevaricazioni della Soprintendenza. Inaccettabile l’arroganza di questi ‘‘baroni dell’arte’’». Il Sindaco fa riferimento anche ad una sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale, in presenza di una variante migliorativa, non servirebbe un nuovo parere, «essendo già presente, come in questo caso – ha aggiunto – quello della Soprintendenza sul progetto ‘‘peggiore’’. Ben venga il tavolo, quindi, per risolvere questo equivoco». L’onorevole Giro, però, proprio alla luce delle dichiarazioni del sindaco Moscherini, si è chiesto come mai il Comune, «così convinto delle proprie ragioni – ha aggiunto – non ha fatto ricorso al Tar, facendo scadere invece i termini dei 60 giorni. L’unica cosa che rimprovero alla Soprintendenza è di non essere intervenuta prima con il fermo del cantiere. Da Moscherini, quindi, solo una resistenza preconcetta: la campagna elettorale è vicina, ma non vicinissima».