logo
    Politica
    30 Novembre 2011
    Marina, prima le scintille e poi la pace

    CIVITAVECCHIA – Sembrano diradarsi le nubi sulla Marina. Questo l’esito della giornata di oggi che, dopo i botta e risposta a distanza dei mesi scorsi, ha visto incontrarsi per la prima volta dal fermo del cantiere del 12 gennaio scorso il sindaco Moscherini ed il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro. I due, a margine dell’inaugurazione del “Festival degli antichi sapori e tradizioni dell’Etruria”, hanno discusso a lungo sulla Marina. Pubblicamente si sono lanciati accuse reciproche, poi dopo 45 minuti di chiacchierata all’ombra delle Terme Taurine hanno convenuto sulla riapertura a breve della Marina. La prossima settimana sarà infatti convocato il tavolo tecnico regionale per tentare di sbloccare il cantiere nella seconda metà di luglio, restituendo così la Marina ai civitavecchiesi. I due si sono anche confrontati sul mercato e, ad esempio, sulla questione del Forte Michelangelo con il sottosegretario che ha promesso l’invio di fondi per partire in primavera con il trasferimento degli attuali ‘‘inquilini’’ alle Carcerette e procedere con il restyling della struttura, inserita nella realizzazione del nuovo waterfront. «Non si può amministrare con disinvoltura una città straordinaria come Civitavecchia, importante non solo per la Provincia di Roma e per la Regione Lazio, ma per tutta Italia, di grande pregio anche naturalistico e porta di ingresso del Mediterreneo». Questo quanto aveva dichiarato poco prima il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro. Al taglio del nastro fianco a fianco il sindaco Moscherini e l’onorevole Giro. «Ci stringiamo la mano – ha detto quest’ultimo – nel segno della cultura e dell’archeologia», rimandando le critiche e le polemiche al momento della conferenza stampa di presentazione dove l’attenzione è stata focalizzata per la maggior parte sulla questione della Marina. «Quello della Marina è un problema serio – ha chiarito Giro – perché ci troviamo di fronte a lavori eseguiti senza autorizzazione paesaggistica: l’unica via d’uscita è la procedura di compatibilità paesaggistica prevista dal Codice Urbani: per questo ho sollecitato il tavolo con Comune, Regione e Ministero. Non posso risolverla con imperio politico senza il rispetto delle norme: da parte mia non c’è né ostilità né avversione, ma sono voglia di risolvere la vicenda in modo positivo, chiaro e condiviso». Dichiarazioni che ovviamente non sono piaciute al sindaco Moscherini il quale si è detto convito di aver operato nel rispetto delle regole. «Le carte e i nostri consulenti ci danno ragione. Anzi – ha aggiunto – abbiamo eliminato noi il vero impatto paesaggistico previsto nel vecchio progetto di Fuksas, abbassando il belvedere. La Soprintendenza, nel 2005, aveva concesso l’ok al quel progetto, oggi noi lo abbiamo migliorato. Va bene il rispetto GIROdelle leggi, ma non accettiamo le prevaricazioni della Soprintendenza. Inaccettabile l’arroganza di questi ‘‘baroni dell’arte’’». Il Sindaco fa riferimento anche ad una sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale, in presenza di una variante migliorativa, non servirebbe un nuovo parere, «essendo già presente, come in questo caso – ha aggiunto – quello della Soprintendenza sul progetto ‘‘peggiore’’. Ben venga il tavolo, quindi, per risolvere questo equivoco». L’onorevole Giro, però, proprio alla luce delle dichiarazioni del sindaco Moscherini, si è chiesto come mai il Comune, «così convinto delle proprie ragioni – ha aggiunto – non ha fatto ricorso al Tar, facendo scadere invece i termini dei 60 giorni. L’unica cosa che rimprovero alla Soprintendenza è di non essere intervenuta prima con il fermo del cantiere. Da Moscherini, quindi, solo una resistenza preconcetta: la campagna elettorale è vicina, ma non vicinissima». Dunque pubblicamente fuoco e fiamme sulla Marina, con i due che lanciavano sguardi di disapprovazione nei confronti dell’altro mentre parlava di fronte alla platea. In privato, poi, la serenità ritrovata e la volontà comune di risolvere, al più presto, il problema per restituire la Marina ai civitavecchiesi.