CIVITAVECCHIA – “Scongiurare la chiusura del Tribunale di Civitavecchia. E’ questo il contenuto della mozione approvata oggi in Consiglio Provinciale che impegna il presidente Zingaretti a mettere in atto ogni iniziativa utile per scongiurare la sciagurata ipotesi della soppressione del Palazzo di Giustizia di Civitavecchia. Il documento impegna altresì il presidente della Provincia ad attivarsi presso il Ministero della Giustizia per contribuire a risolvere la situazione di carenza nella pianta organica del Tribunale di Civitavecchia, anche ricorrendo ad una maggiore elasticità nella gestione dell’istituto della mobilità fra pubblici dipendenti che, ad esempio, su base volontaria, potrebbero transitare più agevolmente da un’amministrazione all’altra”. A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis, capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Roma e Alvaro Balloni, capogruppo Idv della Provincia di Roma, primi firmatari di due mozioni poi unificate. “La mozione impegna, inoltre, – continuano – il presidente della Provincia Zingaretti a stipulare protocolli con le facoltà di giurisprudenza al fine di realizzare presso le strutture giudiziarie attività di tirocinio con crediti formativi ovvero borse di studio che impegnino gli studenti nelle attività paragiudiziali”. “E’ assurdo pensare di chiudere un Tribunale come quello di Civitavecchia – spiegano – che ha competenze su un territorio vasto che va dal Comune di Fiumicino fino ai Comuni di Tarquinia e Montalto di Castro, e che comprende anche i Comuni del Lago di Bracciano. Oltre a questo, l’importanza strategica del Tribunale di Civitavecchia è dovuta anche alla presenza del Porto e del passaggio croceristico, soprattutto nella stagione estiva. Civitavecchia, inoltre, è stata ritenuta dalla Direzione Investigativa Antimafia a rischio di infiltrazioni mafiose, a causa degli ingenti investimenti legati alle opere pubbliche riguardanti lo scalo portuale. Con la chiusura del Tribubale, quindi, verrebbe un baluardo della legalità a tutela del territorio”. “Negli ultimi anni le competenze del Palazzo di Giustizia di Civitavecchia hanno subito un notevole ampliamento – sottolineano De Paolis e Balloni – a cui, però, non è corrisposto un aumento del personale amministrativo, al punto da determinare una grave situazione di carenza per quanto attiene la pianta organica. Per sopperire a questa carenza la Provincia di Roma ha avviato un percorso, che ora è passato sotto la gestione della Regione Lazio, riguardante l’utilizzo di lavoratori in cassa integrazione e in mobilità presso gli uffici giudiziari del territorio provinciale. Ma è anche indispensabile una mappatura di tutti i dipendenti pubblici dei Ministeri attualmente impiegati nel territorio per poter ottimizzare l’efficienza degli uffici. E’ in questo senso necessaria una maggiore elasticità nell’impiego dei dipendenti pubblici nei diversi Ministeri”. “La chiusura del Tribunale provocherebbe anche un danno enorme in termini occupazionali per l’economia del territorio del comprensorio di Civitavecchia e in termini di disagi per tutte le professionalità attualmente impegnate nella struttura e per i cittadini che sarebbero costretti a recarsi nella Capitale. A fronte di questo non si produrrebbe nessun reale risparmio di spesa per lo Stato, ma al contrario un cospicuo aumento dei costi connessi alla necessità di continue trasferte a Roma, di un maggior impiego di risorse economiche per l’attività di polizia giudiziaria dovute alla maggiore distanza da percorrere per raggiungere il Tribunale e la Procura di Roma. Ci auguriamo quindi che sia evitato questo scippo ai danni dei cittadini e del territorio di Civitavecchia ”, concludono.
Cronaca
30 Novembre 2011
Provincia, approvata una mozione salva tribunale

