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    Politica
    30 Novembre 2011
    Tidei: «Si indaghi anche sulla realizzazione»

    CIVITAVECCHIA – «Invece di lasciarsi andare ad accuse personali, il sindaco risponda sul piano politico, ora che le risposte, sul piano giudiziario, dovranno essere date alla magistratura inquirente». SUl caso delle casette di legno interviene anche l’onorevole Pietro Tidei, che – dopo le stilettate alla figlia Marietta da parte del primo cittadino – si rivolge direttamente alla Procura: «Al di là delle assegnazioni – afferma Tidei – su cui attendiamo con fiducia l’esito delle indagini, credo che si debba fare chiarezza sulla realizzazione delle casette, visto che è noto che sono costate più degli alloggi definitivi che avrebbe potuto costruire l’Ater». Sulla vicende interviene anche Sel: «Ancora una volta l’Amministrazione e il Sindaco hanno dato dimostrazione di un modo di governare improntato a logiche clientelari e affaristiche». Forti le critiche da parte di Sinistra ecologia e libertà sull’assegnazione delle casette di legno a San Liborio che ha visto l’iscrizione sul registro degli indagati del primo cittadino per abuso di atti d’ufficio. «Non si può dichiarare di ‘‘essere fieri di essere stati indagati per aver aiutato i poveri’’: questa dichiarazione è un insulto all’intelligenza della cittadinanza. Siamo ben consapevoli dell’emergenza abitativa a Civitavecchia – prosegue Sel – di quante famiglie si trovino in condizioni di indigenza, ma proprio per questo riteniamo che le modalità eseguite dovevano essere improntate alla massima trasparenza con l’emanazione di un bando pubblico e con criteri oggettivi atti a valutare le condizioni socio economiche delle famiglie. La scusa dell’emergenza abitativa non regge: in attesa dell’emanazione del bando, le stesse famiglie che i servizi sociali ritenevano in grave disagio potevano essere provvisoriamente ospitate in alberghi o negli appartamenti di proprietà comunale ora affittati a chi magari non ne ha diritto». E alle critiche segue immediata la richiesta di dimissioni: «Signor Sindaco, faccia un atto di coraggio e di onestà intellettuale, si dimetta prima di essere cacciato dalla popolazione il prossimo anno. Non possiamo accettare le sue spiegazioni, sono offensive nei confronti della città e di tutta la società civile. Lei ha certamente i numeri in Consiglio comunale – conclude Sel – e nei posti di potere. Un’altra cosa è però la città reale. Una città che non ne può più di lei e della sua corte dei miracoli».