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    Sanità
    23 Marzo 2012
    Santa Cecilia, la Asl ha assolto tutti i suoi debiti

    CIVITAVECCHIA – Spiraglio di luce per i dipendenti del Santa Cecilia.
    Sono stati pagati infatti, due degli stipendi arretrati. A comunicarlo non sono solo i dipendenti che ad oggi stanno ancora presidiando l’ingresso della struttura portando avanti, al contempo, lo sciopero della fame, ma sono anche le organizzazioni sindacali di categoria. E le belle notizie sembrano non essere finite qui. Entro martedì infatti, l’amministrazione dell’istituto avrebbe promesso il pagamento del 50% della tredicesima.
    «Usiamo il condizionale – scrivono in una nota Cgil Fp e Uil Fpl – in quanto la parte datoriale non ha convocato le parti sociali né tantomeno i lavoratori per dare la notizia. Inoltre non ha dato garanzie certe sul pagamento del prossimo stipendio». Motivo sufficiente per non allentare la corda e proseguire sul percorso già tracciato nei giorni scorsi, con un presidio permanente davanti ai cancelli del Santa Cecilia, «dove ci alterniamo per non mettere in difficoltà i nostri pazienti e dunque proseguire il  nostro lavoro all’interno della struttura», hanno spiegato i dipendenti.  Altra richiesta infatti da voler portare all’attenzione dei vertici della struttura sanitaria, è il pagamento dello stipendio ogni 10 del mese. Richiesta che potrà essere avanzata solo nel momento in cui l’amministrazione deciderà di aprire il dialogo con le parti, convocando un tavolo a cui far sedere anche le organizzazioni sindacali: «I lavoratori non si vogliono trovare nelle condizioni di intraprendere delle iniziative di protesta ogni 10 del mese e soprattutto non vogliono più saperne di rimpalli di responsabilità».
    Rimpalli che hanno spinto la stessa Asl Roma F a rispedire al mittente ogni accusa: «La direzione generale precisa che la richiesta di cessione del credito, da parte dell’amministrazione dell’istituto citato, è pervenuta alla Asl Roma F in data 19 marzo e cioè successivamente alla comparsa dei primi articoli. Il sollecito del medesimo istituto, inviato e pervenuto in data 20 marzo dimostra la totale ignoranza dell’istituto medesimo circa gli obbligatori accertamenti amministrativi che la Asl deve compiere prima di dare il nulla osta alla cessione del credito da parte dell’Istituto in premessa a favore di qualsivoglia soggetto terzo. Inoltre appare singolare che il mancato pagamento degli stipendi, che sempre da notizie giornalistiche sarebbe iniziato dallo scorso gennaio 2012, venga imputato a presunte inadempienze della Asl la quale, al contrario, ha assolto tutti gli obblighi di propria competenza con la consueta celerità» tanto che già il 22 marzo la stessa Asl inviava ai responsabili della struttura sanitaria locale una nota in cui chiariva che «la proposta cessione deve ritenersi accettata, sul presupposto che la società cedente ha aderito all’accordo pagamenti con la Regione Lazio ed è risultata non inadempiente nei confronti di Equitalia Servizi».
    Ora dunque c’è solo da aspettare e stare a guardare come e quando l’intera faccenda possa finalmente trovare il suo lieto fine, non solo per i dipendenti ma anche per i pazienti della struttura. I dipendenti infatti chiedono anche «un miglioramento dell’organizzazione del lavoro che presenta diverse lacune e interventi celeri di manutenzione di alcune parti di uso quotidiano dei pazienti (docce dei bagni, serrande, infissi) perché – concludono Cgil Fp e Uil Fpl – nonostante tutto il loro primo pensiero è sempre rivolto agli ospiti, al servizio a loro erogato».