Infrastrutture e logistica, progetti di valorizzazione turistica, promozione di corsi di formazione professionalizzanti per i giovani in cerca di occupazione, garanzia della qualità dei servizi erogati.
Sono solo alcuni dei punti del programma stilato di concerto da Cna, Confcommercio e Federazione italiana cuochi da presentare a tutti i candidati a sindaco .
“Lo sviluppo della piccola e media impresa – hanno spiegato il direttore Cna di Civitavecchia Ulisse Santi, il presidente della Confcommercio Vincenzo Palombo e il presidente Fic di Civitavecchia Lucio Cappannari – è condizionato da fattori “generali” e fattori più strettamente legati all’operatività delle aziende. Per fattori “generali” intendiamo le strategie che la politica vorrà attuare per scegliere, in collaborazione con altre realtà istituzionali e produttive presenti sul territorio, quali linee di sviluppo possono essere solcate per delineare il futuro economico e non solo della città. Civitavecchia – aggiungono – oggi conosce tre realtà importanti che rappresentano la “spina dorsale” dell’economia cittadina: il Comparto energetico (Enel, Tirreno Power), il Porto e le Piccole e Medie Imprese (Pmi). Non scordiamoci che il 95% del tessuto produttivo locale è costituito da micro e piccole imprese che contano fino a 5 addetti: se vogliamo parlare di sviluppo e occupazione dobbiamo pensare soprattutto a misure e azioni che possano favorire lo sviluppo di queste realtà (circa 3.200 imprese nel Comune di Civitavecchia)”. E sulla base di questi motivi Cna, Confcommercio e Fic chiedono “a ciascun candidato alla carica di Sindaco della nostra città, nella prossima tornata elettorale del mese di maggio, qualora si trovi in sintonia con il seguente programma, di sottoscrivere come impegno formale per la realizzazione degli obiettivi previsti”. E sottolineano che “la bontà politica della nuova amministrazione sarà valutata non solo sulla bontà del programma, ma anche dalle persone che saranno preposte ad attuarlo. La condivisione con le parti sociali, in questo caso con le Associazioni sindacali presenti sul territorio e istituzionalmente riconosciute per il ruolo svolto a livello nazionale, sarebbe auspicabile per conferire nomine “oggettive”, negli incarichi pubblici specifici del settore, sulla base delle “conoscenze” delle tematiche e non sulla base delle “esigenze politiche”. Se ci saranno risposte in tal senso – concludono – questo potrebbe essere un segnale ben augurante per la “buona politica” di cui abbiamo bisogno”.
Economia e Lavoro
29 Marzo 2012
Un programma per lo sviluppo della piccola e media impresa

