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    Sanità
    27 Luglio 2012
    Squarcione: "Il registro dei tumori sarebbe solo una spesa"

    Perché spendere soldi (tanti) e tempo (troppo) per la realizzazione di un registro dei tumori, quando lo stesso tempo (e forse anche meno) e lo stesso denaro potrebbe essere utilizzato per capire effettivamente quanto inquinamento ci sia in città e cercare di porre nell’immediato soluzioni concrete atte ad eliminarlo.
    A porsi la domanda e a porre la domanda a chi quell’emendamento in consiglio comunale lo ha proposto e votato è il direttore generale della Asl Roma F, Salvatore Squarcione. «Bisogna attuare una serie di indagini puntuali in quelli che noi sappiamo essere le cause che producono cancro». Come ad esempio, l’amianto. «Se sappiamo che l’amianto causa il cancro alla pleura e lo produce anche a distanza di 20 anni, dobbiamo fare in modo – spiega Squarcione – che sul territorio non ci sia amianto. Le domande che ci dobbiamo porre sono: quanto amianto c’è? Dove si trova? L’amianto fa male solo perché esiste? Sappiamo che fa male solo se i materiali che lo compongono si sbriciolano e vanno a finire nell’aria che respiriamo. Allora cosa dobbiamo fare? – prosegue Squarcione – Sapere quanto amianto c’è, dove si trova, in che condizioni è ed eliminarlo. Inutile quindi – conclude Squarcione – realizzare un registro dei tumori che di dirà tra 20 anni se l’amianto ha prodotto tumori in persone purtroppo già morte da anni».