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    Sanità
    13 Ottobre 2012
    Squarcione, poche ore alla scadenza del mandato

    CIVITAVECCHIA – Mancano poche ore ormai alla scadenza del contratto da direttore generale della Asl RmF di Salvatore Squarcione. Il mandato avrà termine, ufficialmente, a mezzanotte di lunedì. E ancora non si sa nulla sul futuro della azienda sanitaria locale, soprattutto alla luce della bufera che si è abbattuta sulla Regione Lazio nelle ultime settimane. Anche alla Pisana, infatti, stanno valutando in queste ore i passi consentiti dalla legge, considerate le dimissioni di Renata Polverini da presidente della Regione Lazio. E da più parti giunge la richiesta anche di sollevarla da commissario ad acta per la sanità. Ancora la Regione, comunque, non ha deciso come comportarsi: con quello di Squarcione scadono i mandati anche di molti altri direttori generali, come quello della RmH o quello di Viterbo. Possibile un rimescolamento delle carte, ma le strade che possono aprirsi sono diverse. Da un lato l’attuale manager della Asl RmF potrebbe essere confermato alla guida della azienda locale, questa volta però in qualità di commissario straordinario. Oppure potrà accadere che il direttore più anziano possa prendere le redini della RmF, come facente funzione. Oppure ancora che venga nominato un nuovo commissario straordinario, in attesa ovviamente della nuova giunta regionale, con scadenza quindi a 90 giorni. Tutte ipotesi probabili, a questo punto. Intanto sarebbe stata convocata per martedì prossimo una giunta regionale: in quella sede si dovrebbero prendere le opportune decisioni. Per ora Squarcione aspetta, fiducioso. Soprattutto alla luce delle ultime importanti inaugurazioni: quella della nuova ala emergenza al San Paolo, con pronto soccorso, rianimazione, camera mortuaria e farmacia, e quella del “Padre Pio” di Bracciano, con il taglio del nastro proprio del nuovo pronto soccorso. E a Civitavecchia, all’ultima inaugurazione, molti politici hanno sottolineato il lavoro svolto dal direttore generale. A partire dal vicepresidente del consiglio regionale Bruno Astorre. «Questo lavoro va apprezzato – ha sottolineato – da chi deve decidere se far proseguire o meno questa esperienza».