BRACCIANO – Analisi del sangue periodiche e gratuite per verificare eventuali anomalie o alterazioni dei valori dovute all’arsenico nell’acqua. Prosegue la battaglia del Codacons in favore dei cittadini e degli esercenti di Roma e provincia danneggiati dalla presenza di arsenico nelle acque potabili. Secondo un comunicato dell’associazione dei consumatori, a partire dall’1 gennaio 2013 l’acqua dei comuni che non hanno risolto il problema “come Albano Laziale, Anguillara Sabazia, Anzio, Ardea, Ariccia, Bracciano, Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Ciampino, Civitavecchia, Formello, Sacrofano, Genzano di Roma, Lanuvio, Lariano, Magliano Romano, Mazzano Romano, Nettuno, Santa Marinella, Trevignano Romano, Tolfa e Velletri”, come per Tarquinia e Montalto in provincia di Viterbo, è diventata fuorilegge. “Una situazione critica – sottolineano dal Codacons – che danneggia non solo le famiglie residenti, ma anche quegli esercizi commerciali quali bar, ristoranti, pasticcerie, laboratori alimentari, ecc., che utilizzano l’acqua per la propria attività, e che potrebbero essere costretti a chiudere se entro breve l’emergenza non sarà risolta”. “Il consumo di acqua potabile contaminata da arsenico o di prodotti alimentari realizzati con tale acqua, costituisce un rischio sanitario enorme”, afferma il Codacons. Di qui la clamorosa richiesta del Codacons avanzata oggi alla Regione Lazio e alle Asl territorialmente competenti: “permettere ai cittadini dei comuni interessati di sottoporsi ad analisi del sangue periodiche in modo totalmente gratuito, così da verificare eventuali anomalie o alterazioni dei valori”. Non solo: l’associazione diffida oggi i sindaci dei comuni ad effettuare le necessarie bonifiche poiché, in caso contrario, i Nas potrebbero disporre la chiusura delle attività commerciali che utilizzano acqua all’arsenico. L’associazione ricorda infine ai cittadini e ai titolari di attività dei comuni interessati, che è possibile aderire all’azione risarcitoria avviata dal Codacons, finalizzata ad ottenere 1.500 euro di risarcimento a utenza e la riduzione delle tariffe idriche. Sulla questione, il Comune di Santa Marinella, tirato in ballo dal Codacons, precisa dal canto suo di non essere interessato dalla presenza di arsenico nell’acqua non attingendo più da tempo dal Consorzio Medio Tirreno. “Se da alcuni documenti in possesso delle categorie di consumatori e associazioni risulta essere nell’elenco anche il Comune di Santa Marinella – spiega una nota del Comune – è solo e soltanto per la presenza del Comune stesso nel consorzio del Medio Tirreno, dal quale è stato approvato il recesso dal 1 Gennaio 2013 con Delibera di Consiglio Comunale n° 52 del 28/12/2012 ma che realmente non fornisce acqua a Santa Marinella da diversi anni, così come confermato dagli uffici comunali preposti. Esistono soltanto alcuni casi specifici ed isolati di parametri difformi dalle normative in vigore che riguardano però l’acquedotto FF.SS in località La Toscana e Baia Smeralda, ai quali si sta trovando soluzione fattibile attraverso progetti congiunti Comune – Acea ATO2. La Città di Santa Marinella è fornita al 99% dall’acquedotto Acea ATO2 che non riscontra alcun problema al riguardo, in special modo se si parla di arsenico. Infine si comunica che sono in corso d’opera i lavori a carico di Acea ATO 2 per il distacco dall’acquedotto HCS ( ex Nuovo Mignone ) delle zone Colfiorito e Bellavista”. Il Comune di Tofa sottolinea invece di aver risolto il problema mediante l’installazione di un dearsenificatore. Dalle ultime analisi infatti i dati relativi al comune collinare registrano analisi perfette. «Quanto riferito dal Codacons – commenta il sindaco Luigi Landi – è un problema vecchio, pertanto nei prossimi giorni scriveremo all’associazione per segnalare che il comune di Tolfa non registra presenze di arsenico» (a.r.)
Cronaca
23 Gennaio 2013
"Analisi del sangue periodiche per i cittadini"

