di MATTEO MARINARO
CIVITAVECCHIA – Chi abita a Civitavecchia conosce meglio di chiunque altro il termine ‘‘pendolare’’. Non perché nella nostra zona ci sia una particolare propensione per l’etimologia, la semantica o per la glottologia, ma per un unica ragione: aver passato quasi tutta la vita su di un vagone per recarsi al posto di lavoro nella Capitale. Pendolarismo significa binari e scomparti sempre sovraffollati d’estate e d’inverno; significa ritardi e scioperi, significa un unico sportello biglietti aperto per una città di quasi 60.000 abitanti che è il primo porto passeggeri del mediterraneo. Proprio dalle richieste dei pendolari civitavecchiesi si radicano le nuove proposte per il trasporto pubblico ferroviario del capogruppo della Sinistra Arcobaleno alla Provincia di Roma Gino De Paolis. «I cittadini di Civitavecchia sono costretti allo stato ad un vero martirio quotidiano. Chiedono che vi siano corse aggiuntive nelle ore del mattino (ore 7.20 e 8.20) – si legge in una nota di De Paolis – con una sola fermata intermedia a Ladispoli, per rendere più snello e veloce il collegamento con Roma. Allo stato attuale è infatti inaccettabile che il trasporto sia garantito solo da treni regionali che fanno ben 7 fermate prima di raggiungere la stazione di Roma S. Pietro». La tratta Civitavecchia-Roma Termini nell’ora di punta è un viaggio della speranza, soprattutto in questo periodo è sotto gli occhi di tutti è l’insufficienza e l’inefficacia del servizio offerto. Basta osservare quanto accade allo sportello biglietteria che è aperto solo di mattina e di certo non in grado di far fronte alla mole di croceristi e turisti che da Aprile a Novembre sbarcano in città. Per non parlare dell’assistenza in lingua: almeno in questo siamo nazionalisti, tutto in italiano, quel poco di inglese lo si ascolta nei dischi registrati a bordo dei convogli. «Nonostante quindi lo sforzo degli operatori che cercano di far fronte alle esigenze dei pendolari ordinari – prosegue la nota di De Paolis – bisogna pensare anche a misure che allevino il disagio nel periodo di maggiore turismo. Penso per esempio a prevedere l’acquisto dei biglietti direttamente in agenzia, insieme a quello del traghetto, oppure sulla nave prima dello sbarco, per garantire migliore efficienza a tutti». Certamente le file e i disagi sopra i vari binari diminuirebbero di molto ma di fatto resta il problema di una stazione che sia al livello logistico che di servizi non è in grado di rispondere alla mole di passeggeri che ogni giorno transitano in direzione della capitale. «Bisogna abbattere le barriere architettoniche – conclude il consigliere provinciale della Sinistra Arcobaleno – per consentire l’accesso ai diversamente abili, garantendo pulizia, e l’acquisto facile dei biglietti, pensiline per ripararsi dalla pioggia e macchine obliteratrici distribuite in più punti. Sembrano dettagli, ma sono misure che renderebbero il servizio decisamente migliore. E’ indispensabile inoltre che vi sia una riorganizzazione dei parcheggi intorno alla stazione per rendere efficiente il servizio di trasporto integrato». De Paolis si impegnerà a sollecitare l’Assessore alle Politiche della Mobilità e Trasporti della Provincia Amalia Colaceci per rispondere velocemente al problema del trasporto passeggeri su rotaia. Intanto solo alcuni giorni fa la Filt-Cgil ha annunciato il ricorso in procura per sottolineare la scarsa sicurezza della stazione con la chiusura della biglietteria e dell’assistenza ai clienti.
Cronaca
15 Aprile 2013
De Paolis: «Cambieremo il trasporto pubblico su rotaia»

