Cronaca
15 Aprile 2013
La Melandri ad Anguillara per&nbsp;sostenere Emiliano Minnucci alla Provincia di Roma <br /><br /><br />

ANGUILLARA – Grande l’affluenza al ristorante Da Vittorio di Anguillara per l’incontro con il ministro allo Sport e Politiche Giovanili Giovanna Melandri, giunta ancora una volta ad Anguillara, a sostegno della candidatura alla Provincia di Roma di Emiliano Minnucci, sindaco di Anguillara Sabazia che si presenta nelle liste del Partito Democratico nel Collegio XXIV. Quello che doveva essere un semplice incontro con i rappresentati dello sport locale si è trasformato in un importante appuntamento elettorale. Nell’intervento di apertura Emiliano Minnucci ha additato le forze del centrodestra. “Dove sono state per in tutti questi anni?” si è chiesto. “Quello che oggi il Popolo delle Libertà – ha aggiunto – rispunta solo in campagna elettorale con il pittoresco solito sistema di hostess, bandiere, convention ed altro. Specie in Provincia però – ha aggiunto Minnucci – anche se dai banchi della minoranza non hanno prodotto in questi anni nulla per il territorio. Spariscono poi dai loro manifesti nomi di personaggi coinvolti nello scandalo di Lady Asl e in quello per i corsi di formazione professionale, che ci sono, ma che non si ha il coraggio di propagandare. Dalla parte nostra invece tutte facce pulite. A chi si lascia coinvolgere dall’antipolitica bisogna ribadire che non tutta uguale la melassa, che i politici non sono tutti uguali”. Minnucci ha poi ribadito le linee del suo programma: dal raddoppio dei binari della fr3 tra Bracciano e Cesano, al potenziamento e rifinanziamento della raccolta differenziata porta a porta, dall’ammodernamento della viabilità (Braccianese e Settevene-Palo) al sostegno alle scuole superiori. “Il Partito Democratico – ha detto il ministro Melandri prendendo la parola – non è soltanto la novità di queste elezioni: è anche quella vera, grande innovazione della politica che da molto stavamo aspettando. L’Italia – ha aggiunto – deve superare le contrapposizioni tra padri e figli, imprenditori e operai, giovani e anziani, Nord e Sud. Una delle più grandi risorse di cui disponiamo, e da cui dobbiamo ripartire, sono i giovani. Una risorsa che per troppo tempo è rimasta trascurata. Per loro servono non promesse ma ricette concrete per contrastare il dilagare della precarietà nel lavoro. Se saremo in grado di fornire alla loro creatività – ha precisato – i mezzi per potersi esprimere, potremo essere sicuri di poter cambiare in meglio il volto dell’Italia”. Il ministro ha poi parlato delle leggi che il governo ha adottato per la tutela del lavoro delle donne, ha difeso le liberalizzazioni avviate come motore per la ripresa dell’economia, ha rivendicato la lotta al precariato con la norma che prevede l’assunzione dopo i 36 mesi di contratto. “A Fini che a poca centinaia di metri da qui – ha detto il ministro Melandri polemizzando a distanza con il leader che nello stesso momento teneva un comizio ad Anguillara – mi piacerebbe chiedere perché non hanno consentito che si approvasse una nuova legge elettorale, tale da consentire una stabilità di governo, piuttosto che andare al voto con una legge da loro stessi contestata”.