CIVITAVECCHIA – L’Enel è pronta a bruciare cdr a Torre Nord. A dispetto delle dichiarazioni dei mesi scorsi («la centrale andrebbe adattata con ulteriori investimenti, allo stato attuale non sarebbe ipotizzabile l’utilizzo dei rifiuti come combustibile»), sull’ultimo numero del settimanale L’Espresso, l’ingegner Ennio Fano, responsabile grandi progetti dell’Enel, spiega che in Italia, al momento, il cdr viene utilizzato solo a Fusina: «Nel 1998 – ha dichiarato Fano a L’Espresso – abbiamo firmato il primo e unico accordo in Italia con Comune e Provincia di Venezia e con la Regione Veneto per sperimentare nella centrale di Fusina il cdr. Dagli inizi nel 2000, la centrale brucia 32 mila tonnellate di cdr all’anno con ottimi risultati per tutti». Venezia però è rimasta un caso isolato, nonostante la compagnia elettrica abbia realizzato piani per le diverse centrali. Il più importante a Brindisi, dove c’è la più grande centrale a carbone d’Italia con un consumo di 4 milioni di tonnellate all’anno. La Regione, che in un primo tempo sembrava interessata, da mesi non ha più dato risposta. Intanto, qualche giorno fa – dopo incontri più o meno segreti come rivelato dal Corriere della Sera, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha prospettato di chiedere all’Enel di utilizzare a Torre Valdaliga Nord la co-combustione di cdr. Di qui, la risposta, agghiacciante per Civitavecchia, di Fano: «Se ci arriverà la richiesta ufficiale – spiega Fano – noi siamo pronti ad accoglierla». Senza specificare se si possa eventualmente trattare del ripristino del quarto gruppo, o dell’adeguamento degli altri tre, né – ovviamente – di che volumi si potrebbe parlare. Ma è certo che in una ipotesi del genere, a Tvn arriverebbero i rifiuti di tutta Roma.
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