Una condanna a cinque mesi, oltre ai risarcimenti da discutersi in sede civile. La sentenza di ieri mattina al Palazzo di Giustizia di via Terme di Traiano sarebbe potuta passare inosservata se solo fosse stata emessa qualche mese fa. Ma oggi, all’indomani degli scontri agli stadi, all’indomani della morte dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti ucciso a Catania, quando al calcio viene accomunata la parola violenza e non più la parola ‘‘gioco’’, una sentenza del genere risulta di estrema attualità.
Due giovani civitavecchiesi sono stati condannati per un episodio avvenuto sette anni fa, nel dicembre del 2000. Durante una partita di calcio a 5, inserita in un torneo amatoriale, a seguito di un fallo i due avevano sferrato un pugno e poi preso a calci un giocatore della squadra avversaria. La vittima fu immediatamente soccorsa ma riportò un trauma cranico. Tanto che, subito trasportato all’ospedale San Paolo, si risvegliò dallo stato comatoso soltanto la mattina successiva. Per lui la prognosi fu di oltre venti giorni.
Il Pm ieri mattina ha chiesto per i due giocatori rispettivamente otto mesi e tre mesi, mentre per entrambi è arrivata poi la sentenza del giudice Mastrojanni di cinque mesi. Un episodio increscioso, avvenuto proprio su un campo di calcio.
Cronaca
22 Aprile 2013
Aggredirono un avversario in un torneo di calcetto: condanna di cinque mesi per due amatori

