Cuore e scarichi diesel Spett/le Redazione, da cardiopatico impensierito dall’allarme lanciato dal Dott. Di Gennaro sui rischi dell’esposizione “anche di pochi minuti, ai prodotti di combustione di un combustibile fossile, in questo caso il diesel, che favorisce l’immediata comparsa di ischemie e di eventi trombotici……” , e che, se preso alla lettera, si tradurrebbe per noi più vulnerabili il doverci limitare al massimo le uscite di casa per non inalare quegli scarichi (compresi – e qui è il caso di dirlo – gli scappamenti dei “SUV” di qualche medico ), mi sono premurato a cercare di saperne di più, affidandomi al WEB e a diversi quotidiani e riviste specializzate. Nei miei limiti non m’è purtroppo riuscito di trovare altro che questa univoca citazione, che riporto testuale : “ I gas di scarico dei motori diesel aumentano i rischi cardiaci per le persone che già soffrono di malattie cardiovascolari. A rivelarlo è uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista New England” Journal of Medicine . “La gente pensa che colpisca soprattutto i polmoni , ma questo studio mostra che può avere un impatto anche sulle funzioni del cuore”, ha spiegato Nicholas Mills, dell’Università di Edimburgo, uno dei responsabili dello studio”. “La ricerca, condotta su 20 persone che avevano già subito un infarto, ha dimostrato che le inalazioni dei gas di scarico dei motori diesel modificano le attività elettriche del cuore e riducono il volume di ossigeno che giunge al cuore durante lo sforzo fisico. La ricerca è stata effettuata da studiosi in Gran Bretagna e Svezia, esponendo ad aria filtrata o ad aria contenente gas di scarico di un diesel, individui che stavano pedalando su una bicicletta fissa . Il confronto ha dimostrato che chi pedalava nell’aria contenente i gas si esponeva ad uno sforzo triplo per il cuore rispetto alla prima categoria. “Questo studio può spiegare perché chi soffre di malattie cardiovascolari finisce più spesso al pronto soccorso nelle giornate con un alto tasso di inquinamento dell’aria”, ha affermato il ricercatore”. Per quanto mi riguarda, non avendo (ancora) subito infarti, non so se a torto o ragione, dovrei sentirmi in qualche modo più tranquillizzato; qualche remora, lo confesso, mi resta sulla completezza delle notizie. Completezza di cui saremmo tutti grati a chiunque disponesse della relazione integrale e volesse cortesemente parteciparcela.
Gennaro Goglia

