di CIRO IMPERATO
Centodieci giorni. Sono passati quasi quattro mesi tra le due vittorie che l’Usc ha colto fino al giro di boa della sua prima storia apparizione in serie D. Così dopo il successo all’esordio col Guidonia, è arrivato quello col Ferentino nell’ultima gara di andata. Un successo di misura (0-1) firmato da Flavio Gagliardini, che con un gol da bomber di razza, ha regalato tre punti d’oro ai nerazzurri, che chiudono la prima fase del campionato con 11 punti (2 vittorie, 5 pareggi e 9 sconfitte), 15 gol fatti e 22 subiti. Abbiamo fatto il punto con il match-winner di Ferentino, chiedendogli una analisi dettagliata alla luce delle prestazioni della squadra che lui ha avuto modo di vedere dall’esterno per via della riabilitazione dopo l’infortunio al ginocchio e poi dall’interno con il rientro a metà dicembre.
Flavio, quali sono le emozioni del primo gol in nerazzurro?
«Emozioni forti perché questa è la squadra della mia città e io sono al rientro da un brutto infortunio che mi ha tenuto lontano per dieci mesi dal campo».
Un gol bello ed importante, che vale tre punti d’oro
«Abbiamo capitalizzato al massimo la rete realizzata ed anche se sono finito sul tabellino dei marcatori questa è la classica vittoria di squadra. Non vincevamo da tanto tempo ed anche se cercavamo di non buttarci giù di morale, c’era bisogno di un risultato pieno».
Possiamo dire che a Ferentino l’Usc ha imboccato la strada giusta?
«Per il momento non dobbiamo guardare la classifica, ma dobbiamo metterci in testa che solo grinta, sacrificio e voglia possono portarci al traguardo dei play out. A Ferentino abbiamo messo in campo il cuore, forse non siamo stati bellissimi, ma le esperienze passate in questa categoria mi insegnano che solo così e con l’aiuto dei tifosi ed in particolare della Brigata Veleno, che ci segue ovunque, potremo farcela».
E con un Gagliardini in più…
«Sto bene, anche grazie all’ottimo lavoro del professor Michesi, ma sarà il gruppo a fare la differenza»

