Lettere
22 Aprile 2013
Pd, basta con la cultura dei veti. Serve un dibattito libero <br />

Maurizio Mariani
ex membro Direz. Reg. Margherita

Da ex membro della Direzione regionale della Margherita esprimo perplessità e dubbi sulle posizioni che complessivamente emergono intorno alla vicenda della costruzione del Partito democratico. Le perplessità riguardano essenzialmente il linguaggio che è utilizzato dai vari protagonisti che affrontano il problema come ancora appartenenti ad uno schieramento politico identificato e definito. I Democratici di sinistra e la Margherita, che, voglio ricordare essere definitivamente sciolti e, ciò malgrado, i vari personaggi che in passato li hanno rappresentati continuano ad intessere strategie e rapporti come se ancora quei partiti esistessero. Ciò impedisce l’adozione di un linguaggio comune che potrà essere definitivamente adottato, quando tutti avranno superato completamente il senso di quelle appartenenze ed avremo rinunciato anche alle nostre configurazioni di “ex”. Nella prospettiva di una unificazione delle aree e delle diverse sensibilità politiche è evidente che cattolici – popolari, riformisti laici già della Margherita e diessini dovranno in questi ultimi giorni elevare ai massimi livelli possibili la loro capacità di superare distinguo e divisioni, superare tatticismi stucchevoli come quelli di escludere o aprire porte di servizio a personaggi vari, ed adottare quel linguaggio comune che favorisca la costruzione del nuovo soggetto politico intorno alla progettualità che prelude allo sviluppo del territorio. Perciò un libero confronto su idee, valori e progetti intorno ai quali aggregare, in assoluta e piena libertà tutte le componenti della società che su tali progetti vorranno misurarsi.