Verdi Cerveteri
Roberto Giardina
Gent.mo Dott. Bonanno, immaginiamo che il compito di gestire questo comune non sia dei più semplici, perché gli argomenti politici in essere sono tanti ed alcuni molto complessi. Noi ambientalisti non possiamo e non vogliamo chiudere gli occhi di fronte al degrado ambientale di questo comune, che da sempre la classe politica succedutasi fino ad oggi, ha considerato con molta leggerezza e scarsa responsabilità. Ciò che è stato scritto sullo stato di abbandono del bosco di Valcanneto, evidenziato più volte da noi Verdi e da associazioni ambientaliste, oltre che dai vari comitati e coordinamenti cittadini locali, ha evidenziato i vari scarichi fognari allacciati all’alveo dello scolo naturale delle acque piovane, una situazione che noi definiremmo atavica, in quanto più volte denunciata anche corredata di foto. Infatti, più volte, il bosco è stato oggetto di iniziative approfondite di pulizia e manutenzione, coinvolgendo associazioni, cittadini e volontari della frazione; puntualmente, si sono trovati rifiuti di ogni genere, compresi quelli ingombranti che ostruivano il normale deflusso delle acque piovane. Oltre a questo servizio spontaneo di volontariato, esercitato dalle varie componenti, ci siamo sempre premuniti di fare dei veri e propri reportage fotografici inerenti lo stato di abbandono in cui versava il sottobosco di tale frazione, sottoponendo tutto questo alle autorità locali e provinciali, ma ottenendo raramente risposte fattive per la messa in sicurezza di tale sito. Inoltre gli innumerevoli allacci abusivi provocano un altro grave problema: la rete fognaria collegata al depuratore di Via Leoncavallo, costruita all’interno del bosco, puntualmente alle prime piogge autunnali entra in collisione con le acque piovane, le quali si innestano al fiume Statua, apportando così liquami di ogni genere ed inquinando di conseguenza la costa marina antistante San Nicola. I vari monitoraggi eseguiti annualmente da A.R.P.A. Lazio e da Goletta Verde di Legambiente, indicano che fiumi e torrenti del nostro comune sono tutti fortemente a rischio ambientale e che dovrebbero essere sottoposti al trattamento di risanamento e messa in sicurezza.
Oltre a questa situazione, ricordiamo, ancora una volta, che anche nella zona centrale della città la situazione dei corsi d’acqua è quanto mai allarmante! Il fosso del Manganello, intubato negli anni passati all’altezza di Via del Sasso, attraversa mezza città e si innesta nel fiume Vaccina all’altezza dell’Istituto Enrico Mattei. All’interno del suo percorso sotterraneo ci sono diversi allacci fognari, presumibilmente alcuni ancora attivi. Già dieci anni fa questa situazione di inquinamento del fosso era stata denunciata dagli ambientalisti, in quanto gli odori nauseabondi ed i fumi nocivi procuravano disturbi neuro-vegetativi ai ragazzi frequentanti lo stesso istituto professionale. Oggi la nostra richiesta, relativa al problema sopra enunciato, è quella di effettuare almeno una video-ispezione e mettere subito in sicurezza tale tratto sotterraneo, eludendo così qualsiasi rischio rivolto all’ambiente e alla salute pubblica. Inoltre vorremmo portare alla Sua attenzione la problematica scabrosa del fosso del Marmo, anch’esso portatore di inquinamento ambientale a danno del fiume Vaccina. Difatti, dopo aver attraversato Cerveteri ed aver accolto diversi scarichi fognari documentabili, il fosso del Marmo si innesta sul fiume stesso, contribuendo al peggioramento della costa marina ed allargando l’area colpita fino a tutto il litorale ladispolano. Non ultimo in ordine di degrado è il fosso Zambra, costantemente oggetto di risulte di ogni tipo e di riversamenti agricoli – industriali. Tristemente questo torrente è stato protagonista nel periodo estivo della ribalta giornalistica locale per la moria dei pesci avvenuta nel tratto del nostro litorale di Campodimare. Per tutte queste diverse ma simili casistiche abbiamo sollecitato anche il Consorzio di Bonifica affinché faccia la dovuta manutenzione e pulizia preventiva dei vari corsi d’acqua del nostro Comune. In ogni caso, mentre inoltriamo questo articolo, ci giungono alcuni segnali positivi da parte della Multiservizi Comunale: infatti, alcuni scarichi che da decenni si riversavano nel fosso del Marmo, sono stati allacciati definitivamente alla rete fognaria cittadina.
Infine, in previsione del periodo autunnale, dove i cambiamenti climatici sono immediati, abbiamo già sollecitato diverse volte anche la prevenzione e la manutenzione dei torrenti da parte degli organismi preposti: infatti la forte alluvione che nel settembre del 2003 penalizzò le abitazioni immediatamente a ridosso dei fossi interessati e delle campagne circostanti, assieme ad alcuni negozi e residenze di Cerenova, è ancora viva nei nostri ricordi, dato che apportò danni economici ingenti a tutta la comunità. E’ invece nostra convinzione che un’adeguata e tempestiva salvaguardia possa ridurre fortemente il rischio di una simile esondazione. Nel ringraziarla per ciò che potrà predisporre a tutela delle politiche ambientali necessarie al nostro territorio, auspichiamo un pronto intervento dichiarandoci disposti e disponibili ad un incontro, onde poter collaborare ad un’eventuale risoluzione.”

