ANGUILLARA – L'amministrazione di Anguillara si è da subito opposta alla realizzazione di una stazione radio base per telefonia mobile nella zona della stazione in un giardino adiacente l'albergo Massimino, bloccando la richiesta presentata da Vodafone in data 6 Giugno 2005: si prevedeva l'installazione di un traliccio alto 30 metri inserito a stretto contatto di palazzine densamente abitate, alle porte di Anguillara ed in vicinanza dell'asilo nido e delle scuole elementari. Come mai, allora, i lavori sono iniziati?
L'amministrazione di Anguillara, in considerazione della necessità di governare il processo sempre più imponente di richieste di gestori di telefonia mobile per installare antenne di vario tipo decise, con delibera di Giunta Comunale n. 238 del 4 agosto 2005, di sospendere ogni tipo di autorizzazione fino alla approvazione di un apposito Regolamento Comunale.
Contro tale atto Vodafone, perà, ricorreva al TAR del Lazio che, con ordinanza del 15 Dicembre 2005, annullava il provvedimento di sospensione dando torto al Comune e di fatto riconoscendo il diritto della Vodafone a procedere: e infatti la settimana prima di Capodanno iniziavano i lavori per la realizzazione del basamento e venivano portati i tronconi dell'antenna da montare.
In data 30 Dicembre 2005 gli uffici comunali, avvertiti da alcuni cittadini dei lavori in corso, verificavano la inesistenza di alcun tipo di atto, comunale o di altri, autorizzativo e ne davano notizia ai Vigili Urbani che si recavano sul posto chiedendo spiegazioni: la squadra incaricata dei lavori da Vodafone comunicava la nuova situazione creatasi a seguito della decisione del TAR, mostrando una lettera inviata da Vodafone al Comune non ancora pervenuta con la dichiarazione dell'inizio dei lavori a partire dal 20 Dicembre.
C'è da dire, per completare il quadro, che l'iter per l'approvazione del regolamento comunale è ormai al termine, essendo prevista una riunione della Commissione Statuto e Regolamenti per mercoledì 4 gennaio prima della decisone finale del Consiglio comunale nei giorni immediatamente successivi.
Questo regolamento si rende necessario per arginare gli effetti negativi combinati di due situazioni. La prima deriva dalla legislazione nazionale voluta fortemente dal Governo Berlusconi che considera le comunicazioni una attività di rilevanza strategica per l'Italia, e riconosce il diritto delle varie compagnie di telefonia mobile ad installare come e dove vogliono antenne e tralicci: i Comuni sono, dunque, espropriati di ogni facoltà decisionale e possono intervenire soltanto ed esclusivamente in materia di urbanistica sulla base della normativa vigente; il sindaco, salvo ipotetici casi del tutto eccezionali, non puà intervenire neanche in virtù del suo potere di deliberare per garantire la salute pubblica perchà© a cià è deputata esclusivamente l'ARPA regionale che ha il compito di verificare che l'inquinamento elettromagnetico generato rientri nei limiti previsti dalla legge.
La seconda situazione negativa deriva dalla assenza di un regolamento regionale, pure previsto dalla legge, che dovrebbe in qualche modo regolamentare questo diritto assoluto delle compagnie di telefonia.
Oggi il rischio è una vera e propria giungla: nel senso che rischiamo di essere invasi da antenne, antennine e tralicci di ogni genere, e nel senso che di fatto ognuno puà fare come crede e l'amministrazione è espropriata del proprio diritto/dovere di pianificare il proprio territorio ed il proprio sviluppo.
Cronaca
29 Aprile 2013
Antenna Vodafone, Girardi: ''Il Comune è contrario''

