Cronaca
29 Aprile 2013
Cupinoro: l'intesa tra Ama e Bracciano Ambiente preoccupa Girardi

ANGUILLARA – La recente firma del protocollo d'intesa fra AMA Servizi s.r.l., Comune di Bracciano e Bracciano Ambiente S.p.A., desta profonda preoccupazione e ci induce a rivedere forme e contenuti della nostra azione di amministratori e di cittadini a tutela del nostro territorio e per un suo sviluppo secondo gli ormai noti e condivisi canoni della sostenibilità .

L'ipotesi di fondo si basa sulla sostituzione della discarica con un impianto di preselezione dei rifiuti: con cià i rifiuti conferiti a Cupinoro non verrebbero tenuti lì ammassati ma verrebbero separati per ricavarne CDR (Combustibile Da Rifiuti) e Compost. Ma quanti sono questi rifiuti, e da chi vengono conferiti? In realtà , nel sistema di gestione integrata dei rifiuti, a valle della raccolta differenziata sono previsti impianti per il trattamento meccanico/biologico dei rifiuti residuali indifferenziati (selezione, compostaggio, frazione secca, bioessiccazione e produzione di CDR) che consentono ulteriori economie da aggiungere al riciclaggio e recupero derivante dalla raccolta differenziata a monte. Ma se la raccolta differenziata è attestata su livelli risibili, come è nella nostra zona, il modello di riferimento viene meno. E, dunque, a Cupinoro potrebbe giungere grandissime, e non residuali, quantità  di rifiuti, paragonabili a quelle attuali. E se i materiali trattati non trovassero mercato? Rimarrebbero parcheggiati a Cupinoro! Oltre a questo primo elemento negativo, l'operazione si potrebbe tramutare, di fatto, in un clamoroso autogol, un vero e proprio boicottaggio alle politiche – che seppure faticosamente iniziano a farsi strada di raccolta differenziata a monte e raccolta spinta del tipo porta a porta.

Sono, questi, due aspetti gravissimi ed inaccettabili: mantenimento, di fatto, del deposito di rifiuti a Cupinoro, e boicottaggio della RD a monte.

Altri due aspetti sono non meno inquietanti. Il primo: il CDR dove verrebbe utilizzato? Il rischio è di avviare un processo al contrario, consistente nella presa d'atto della presenza di CDR inutilizzato sul posto e conseguente bella idea di realizzare, sul posto, un termovalorizzatore: vogliamo ripercorrere le esperienze della Campania? Spero di no. Un inciso sui termovalorizzatori: io non sono contrario a questi impianti, nello spirito del decreto Ronchi, ben sapendo che devono essere l'ultimo anello della catena e non il primo, come nel caso di assenza di raccolta differenziata e che la loro localizzazione va studiata accuratamente. Secondo aspetto: permane il dubbio che la vicenda Cupinoro sia legata a quella di Malagrotta ed ai problemi di Roma, e purtroppo le evidenze sono più d'una. Chi pensasse di riversare sul territorio le contraddizioni di Roma ha capito male.

A questi forti dubbi se ne aggiunge un altro, di genere diverso ma non meno inquietante: il Comune di Bracciano e la società  Bracciano Ambiente che credibilità  hanno acquisito per presentarsi come portatori e garanti di una corretta politica sui rifiuti? Il Comune di Bracciano che credibilità  ha acquisito per mantenere per sà© come sottoscritto nell'accordo la maggioranza assoluta del capitale dell'organismo che gestirà  l'accordo (cioè la discarica e tutto quanto collegato) anche se altri Comuni utenti di Cupinoro vorranno aderire?

Un ultimo dubbio, che rischia di essere addirittura il più dirompente: non è che questa operazione serva anche a coprire e giustificare forti aumenti dei costi a carico dei Comuni? Mi auguro che prevalga il senso di responsabilità , perchà© gli amministratori, anche i più moderati, difficilmente riuscirebbero ad evitare la guerra civile.

L'insieme dei cosiddetti stakeholders, cioè di tutti coloro che hanno interessi e ruolo in questa vicenda in primis amministratori, forze politiche e sindacali, movimenti organizzati non hanno alternativa: attivare una sede di confronto ed elaborazione in Agenda 21 si chiama FORUM per contrastare scelte che altri ci chiedono di accettare passivamente, e nello stesso tempo elaborare proposte. Agli interlocutori esterni chiedo:

– che si superi finalmente la logica del commissariamento regionale, ripristinando il ruolo di tutti gli attori a cominciare dalla Provincia;

– che si aggiorni rapidamente il piano regionale dei rifiuti, giudicato sovradimensionato dallo stesso Marrazzo;

– che il Comune di Bracciano riveda le proprie mire egemoniche sul territorio, e riveda preventivamente l'operato sul piano della gestione e delle linee politiche della sua società  di servizi.