Per il futuro, elezioni piu' a misura dei diversamente abili. E' questo l'appello che mi sento in dovere di fare per provare a porre fine ad una situazione che non puo', e sopratutto non deve, piu' procrastinarsi oltre. Anche alle ultime di Camera e Senato, alcuni diversamente abili della nostra citta' arrivando nei propri seggi di appartenenza hanno incontrato notevoli dufficolta'. E di certo non per l'incompetenza e l'insensibilita' dei componenti degli stessi. Se da un lato accessi secondari hanno consentito loro di raggiungere i seggi con relativa facilita', dall'altro gli elettori in questione per poter regolarmente espletare il proprio diritto al voto, hanno dovuto affidarsi, in alcuni casi, alla prontezza o, addirittura. alla vera e propria inventiva di alcuni. Un semplice ma altrettanto chiaro esempio di quanto detto si e' purtroppo riscontrato anche al seggio dove stavo espletando le funzioni di segretario, in particolar modo ai danni di un ragazzo e di un signore anziano con evidenti difficolta' di deambulazione, entrambi costretti sulla sedia a rotelle. Una volta dentro il seggio, e fatta spostare la cabina quanto basta per le opportune manovre, logico, ma niente affatto considerato, presentarsi loro un piano d'appoggio per le schede troppo alto. In altre parole, visti i particolari casi, praticamente irraggiungibile. Altro che stare attenti a non sovrapporre le schede l'una sull'altra. La nostra fortuna e' stata quella di trovarci all'interno di un plesso scolastico e, rimediato al volo un banchetto, abbiamo potuto far regolarmente votare anche loro; proprio come gli altri, proprio come di diritto. Il recarsi alle urne da parte dei diversamente abili non puo' e non deve assolutamente essere considerato una pura contingenza, poco piu' di un eventualita'. I seggi devono essere attrezzati ed adibiti in modo tale da poter consentire loro, per quanto possibile, di esprimere le proprie preferenze stando a proprio agio. Consapevole che poter votare significa poter esprimere un proprio diritto e che tale diritto debba esser garantito a tutti senza differenze di qualsivoglia tipo, tengo anche a precisare anche un’altra cosa. Riservare gli accessi secondari ai diversamente abili, decisione seppur dettata in alcuni casi da motivi di forza maggiore, e' gia' di per se' una evidente ed ingiusta discriminazione. Una societa' che voglia reputarsi veramente civile abbisogna di spazi condivisibili da tutti, nessuno escluso, non di spazi ed accessi riservati a quella o a quell'altra categoria. Spazi ed accessi condivisibili, preventivamente ed opportunamente progettati. Ed una citta' che sa veramente riconoscersi negli ideali di yale societa', non puo' fare a meno di indignarsi di fronte a questa ennesima, e purtroppo a volte scontata, dimostrazione di indifferenza.
Pietro Cozzolino


