La maggioranza si divide in conferenza dei capigruppo sulla proposta, venuta dall'opposizione, di una commissione consiliare da istituire per effettuare un'indagine conoscitiva di tipo politico sui consorzi e le società partecipate dal Comune, in parallelo al lavoro squisitamente tecnico tecnico affidato dal sindaco Saladini alla commissione Rubini.
L'iniziativa, sul tavolo dei capigruppo nella riunione di giovedì, ha trovato un muro di gomma nei Socialisti Insieme e nei Ds che con Vincenzo Gaglione e Giancarlo Frascarelli hanno, in sostanza, subito messo in chiaro che la commissione voluta dal Sindaco basta e avanza e che si dovrà fare riferimento all'esito delle verifiche di quel gruppo di lavoro per prendere ogni decisione, anche di carattere politico. «Una posizione sconcertante – afferma Gino Vinaccia (Udc) – per dei consiglieri comunali. In 21 anni di attività politica e amministrativa non mi era mai capitato di vedere consiglieri che vogliono abdicare al loro ruolo di controllo. Eppure, la proposta di istituire una commissione che valuti gli aspetti politici legati alle esternalizzazioni mi sembra più che sensata, visti gli innegabili risvolti politici derivanti dalla gestione delle società o dei consorzi. Invece, siamo di fronte ad una maggioranza che evidentemente ha paura, o non è in grado, di approfondire e sviscerare i problemi». Sulla stessa linea anche Marco Piendibene, che nella lunghissima riunione aveva peraltro contestato l'ostruzionismo del capogruppo diessino Giancarlo Frascarelli, pronto ad intervenire su tutto, facendo saltare i nervi a più di un consigliere. Lo stesso Piendibene sarebbe stato d'accordo, insieme a Vinaccia e Balloni, ad accogliere la proposta di mediazione di Gianfranco Iacomelli, della Lista Saladini, che ha suggerito di attendere il risultato dei lavori dela commissione tecnica ed utilizzarlo come base di partenza per le valutazioni politiche del gruppo di lavoro del consiglio comunale. «Sarebbe meglio lavorare in parallelo – affermano Vinaccia e Piendibene – ma la proposta di Iacomelli è accettabile, così il consiglio non si spoglierebbe del proprio ruolo istituzionale. Peccato che dopo tanto discutere su aspetti irrilevanti, Frascarelli se ne sia andato rendendo inutile la riunione e rimandando ogni decisione alla prossima conferenza dei capigruppo».
Politica
20 Maggio 2013
«Così il Consiglio rinuncia al proprio ruolo»

