Sport
20 Maggio 2013
Erika Bello: una medaglia per entrare nella storia <BR>

Una piccola soddisfazione Erika Bello se l'è già  tolta. La civitavecchiese è l'unica donna della squadra azzurra ad aver centrato la finale dei campionati Mondiali di canottaggio, che si chiudono oggi ad Eton in Inghilterra. Un'occasione unica per la portacolori del Circolo Canottieri di Gianfranco Tranquilli, che quando in Italia sarà  poco dopo mezzogiorno, si giocherà  un posto sul podio del singolo pesi leggeri. «Sono felicissima « ha dichiarato l'azzurra – il terzo posto in Coppa del Mondo a Lucerna mi ha dato una carica enorme e mi sono allenata per questi Mondiali con l'idea fissa di centrare l'ingresso in finale. Ce l'ho fatta, sono contenta ma non posso rilassarmi proprio ora. Mi attende una gara durissima ma sarò lì a combattere insieme alle altre dall'inizio alla fine come ho fatto nelle eliminatorie. Ed alla fine vedremo». Erika racconta poi la semifinale: «Ho provato a partire più forte di quanto non avessi fatto in batteria per non perdere contatto dalle altre, una volta conquistata la seconda posizione ho cercato soprattutto di fare la gara su me stessa. Sul finale ho provato anche a forzare ma quando ho capito che la qualificazione era cosa fatta mi sono limitata a gestire il secondo posto, qualsiasi sforzo in più sarebbe stato inutile». Saggia idea, quella di risparmiare energie in vista della finalissima.

Ecco nel dettaglio le sei nazioni finaliste ed i tempi fatti registrare nelle semifinali: La Svizzera ha vinto la prima batteria in 7.44.29, seguita dall'Olanda (7.44.45) e dalla Spagna (7.44.71). Nell'altra semifinale la Germania (7.43.37) ha fatto meglio dell'Italia (rappresentata appunto da Erika Bello), che ha raggiunto il traguardo in 7.48.23, e degli Stati Uniti (7.50.06). Come è evidente la prima batteria è stata più veloce, ma la civitavecchiese è apparsa in ottime condizioni e la sua progressione tra i 500 ed i 1500 metri è stata assolutamente travolgente. Nella parte finale ha risparmiato energie ed il riscontro cronometrico ne ha risentito, ma d'altronde con la qualificazione ormai in tasca la condotta di gara è apparsa saggia.

Domani però sarà  tutta un'altra cosa: oltre alla spinta di gambe e braccia servirà  cuore e grinta ed Erika è già  pronta a sfoderare gli artigli.