Amministrazione
20 Maggio 2013
Fuoco incrociato sul vertice Etm

di GIANLUCA PETRUCCI


Aria di bufera sull'Etm. Dopo l'esposto in Procura presentato nei giorni scorsi dal sindacato Rdb Cub (che vuole chiarimenti sulla costituzione della società , sull'esistenza dei requisiti professionali previsti al momento della stipula del contratto di servizio con il Comune e sull'assunzione del presidente Renda come direttore amministrativo e come risposta al quale gli amministratori e la società  chiederanno un milione di euro di risarcimento per i danni subiti), dal Pincio è partita una lettera che è un vero e proprio richiamo alla spa.

Nella missiva, a firma del dirigente dell'area finanziaria del Pincio, Giorgio Venanzi, datata 11 agosto, si ricorda l'esistenza del potere di un «controllo analogo» a quello esercitato sui propri servizi, si chiedono chiarimenti sull'assunzione del direttore amministrativo della Etm, con il relativo contratto, facendo riferimento ad un verbale del cda dello scorso dicembre 2005, e si richiedono tutti i verbali passati e futuri dell'organo amministrativo della società . Un atto che non mancherà  di suscitare reazioni, a partire da quella del diretto interessato.

«Non so nulla della lettera – afferma Salvatore Renda – ma sarebbe davvero singolare se un dirigente attento e competente come Giorgio Venanzi avesse scritto all'azienda rivendicando il potere di controllo, previsto dalla legge per atti o scelte di valenza strategica, per avere chiarimenti sulla posizione di un dipendente, quando il Comune non ha mai chiesto alcunchà© sul piano industriale, sul rendiconto finanziario della gestione o su altri documenti che incidono profondamente sulla vita stessa dell'impresa». Di più Renda non dice.

Ma c'è da scommettere che l'iniziativa di Venanzi avrà  degli strascichi anche nell'amministrazione. Sia perchà© – a quanto pare – non ne sarebbe stato informato neppure il sindaco, al quale la lettera è stata inviata per conoscenza, sia per il fatto che il dirigente dei servizi finanziari dal 9 agosto non ha più la competenza sul controllo delle partecipate, una delega che è stata trasferita ad Ivan Magrì, assunto con la responsabilità  dei settori Cultura, Turismo e Sport e, appunto, con l'obiettivo di avere un monitoraggio più stretto delle aziende di cui è azionista il Pincio.In generale, il clima creatosi attorno alla società  di trasporto pubblico, che pure sta producendo buoni risultati sia nella ristrutturazione del servizio che dal punto di vista finanziario, sembra essere dovuto principalmente ad un vero e proprio fuoco di fila nei confronti del vertice dell'azienda e soprattutto del presidente Renda, per indurlo alle dimissioni e a liberare una poltrona per gli appetiti della maggioranza.