Lettere
10 Agosto 2013
LA LETTERA – Addio Fernando, batterista del Traiano

Il 2 agosto ,all’ età di 89 anni, dopo una lunga malattia è venuto a mancare Fernando Pierucci; noto batterista dell’ orchestra del Teatro Traiano degli anni ‘50. I concittadini, non più tanto giovani, che frequentavano il teatro dell’epoca ricordano sicuramente la sua figura che emergeva al lato destro del sottopalco, riservato agli orchestrali. La sua posizione era strategica perché poteva vedere sia il Maestro sia il palcoscenico e gli permetteva, inoltre , con i suoi colpi di piatti e di grancassa, di accompagnare le gags dei comici che si susseguivano sul palco. Nell’immediato dopoguerra, in una città dilaniata dai bombardamenti, la gente aveva bisogno di uscire dagli incubi a cui la guerra l’aveva sottoposta. Il venerdì era ,di solito, il giorno destinato agli spettacoli di varietà e compagnie di avanspettacolo come : Nino Lembo – Trottolino – Fanfulla, tanto per citarne alcune, venivano nella nostra città per portare un po’ di quella sana allegria di cui tutti avevano bisogno. I civitavecchiesi quel giorno si davano appuntamento al Traiano per trascorrere due ore spensierate lasciando fuori da quel portone la tristezza dei quartieri distrutti, le strade ancora invase dalle macerie, ed i lutti che molti avevano subito. Lo scenario era sempre lo stesso: la sala totalmente piena di fumo simile ad una fitta nebbia in Val Padana; spettatori irrequieti che incitavano l’inizio dello spettacolo e molto spesso il ritardo era dovuto proprio alla mancanza del batterista, ma non appena Fernando entrava e correva ad occupare il suo posto, tra i rimproveri del maestro ed il boato del pubblico….. Si apriva la grande tenda. La batteria di madreperla rossa con i grandi piatti lucidi svettava imperiosa sembrava , quasi, un animale di metallo, ma Fernando con maestria sapeva come domarlo. Alla fine ,dopo la grande passerella tra scroscianti applausi e apprezzamenti del pubblico calava il sipario. Man mano che il teatro si svuotava Fernando smontava il suo strumento e lo riponeva gelosamente in un camerino pronto per il prossimo spettacolo. Il 2 agosto accanto a lui non c’erano né pubblico, né maestro, né comici ed al posto delle sgambettanti ballerine oltre ai famigliari c’erano infermiere dai lunghi camici ad assistere all’ultimo atto della vita di un personaggio amato da tutti. Lui abituato a suonare la grancassa se ne è andato in silenzio quasi in punta di piedi portandosi dietro il suo dolore, come se non volesse disturbare. Chissà se dove si trova adesso tra i suonatori di arpe e di violini gli sia stato riservato un posto per la sua grancassa? Grazie Fernando! Di sicuro un posto nel cuore di chi ti è stato sempre vicino ce l’hai.
Tuo figlio