BRACCIANO – Circa cinquecento persone si sono riunite stamane davanti all’ingresso della discarica di Cupinoro, a Bracciano, dando vita ad un corteo di qualche chilometro sulla strada che congiunge Bracciano a Cerveteri. Tra i manifestanti studenti e famiglie provenienti da tutti i paesi limitrofi che si sono dati appuntamento, con un giorno di anticipo rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi, per dire no ai rifiuti di Roma, Ciampino, Fiumicino e città del Vaticano e no all’ampliamento della discarica. La manifestazione ha quasi bloccato il traffico, salvo eccezioni regolate dalle forze dell’ordine. Presenti gli agenti del Commissariato di Civitavecchia, i vigili urbani, la Polizia penitenziaria, i Carabinieri e la Polizia del nucleo mobile di Roma. “Non vogliamo che Bracciano diventi un polo industriale dei rifiuti – ha detto il presidente dell’associazione Salviamo Bracciano, Fiorenza Rossetto -, né la pattumiera di Roma, soprattutto dopo che in varie occasioni ci hanno promesso che la discarica di Cupinoro avrebbe chiuso”. “La discarica è in una zona a protezione speciale – ha spiegato la Rossetto – e solo l’Ue potrebbe, inoltre, decidere eccezionalmente un eventuale ampliamento. Queste decisioni, infine, sono state prese tutte all’insaputa dei cittadini, e questo è gravissimo”. Previsto inoltre per questo pomeriggio alla 16 anche un corteo per le vie principali di Bracciano”. La manifestazione pacifica nel corso della mattinata si è svolta senza particolari problemi, tutti i partecipanti hanno volute ribadire che “non accetteremo mai la spazzatura di Roma nel nostro territorio e lotteremo fino alla fine”. “Bracciano lotta, non diventerà Malagrotta”, hanno scandito alcune cittadine insieme ad Anna Orsini della stessa associazione “Salviamo Bracciano’’. “E’ una manifestazione partita in sordina – commentano dal Presidio No discarica Divino Amore – ma che attraverso la tenacia e il puntiglio dei comitati di lotta, con assemblee pubbliche continue sta prendendo a radicarsi. Oggi è il segnale che il risveglio è in atto. Il Presidio con la sua partecipazione all’iniziativa ha dimostrato e dato testimonianza a tutti che queste lotte si vincono attraverso la creazione di un fronte unitario. Un processo, quello della saldatura delle vertenze ambientali, ormai irreversibile”. “I decisori – si legge nel comunicato – prendano atto che non siamo disposti a dare tregua e condurremo questa lotta fino alla chiusura e alla bonifica di tutte le discariche, contro tutti gli inceneritori, contro la cementificazione. Una stagione si è aperta, quella della primavera di Roma, che culminerà nella manifestazione del 9 novembre a Piazza Don Bosco, dove una volta per tutte con la Costituente per l’Ambiente e la difesa dei Diritti attueremo quel cambio di rotta in maniera ambientale che non solo è necessario, ma è preteso ormai dalle comunità in lotta. Si arrocchino pure nel loro fortino. È un fortino ormai assediato che noi vogliamo espugnare nel nome della Costituzione per la realizzazione del bene comune. Noi siamo qui a chiedervi di render conto degli scempi ambientali passati e presenti, perché il danno ambientale è irreparabile e l’ambiente siamo tenuti tutti a conservarlo e non a distruggerlo esaurendone le potenzialità di auto e conservazione. L’ecosistema è il nostro futuro e noi ne siamo i paladini per lasciare ai nostri figli il diritto a crescere”.(Ale.Ro.)
Cronaca
28 Ottobre 2013
“Bracciano lotta, non diventerà Malagrotta”


