LADISPOLI – «La notizia che i fondi destinati alla bonifica post mortem della discarica di Cupinoro non sono più disponibili ci preoccupa notevolmente».
Ad affermarlo è il sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, a nome anche dei primi cittadini del comprensorio, subito dopo aver appreso la notizia dell’indagine relativa alla discarica di Cupinoro, aperta dalla Procura di Civitavecchia, per malversazione ai danni dello Stato.
Si parla di qualcosa come 12 milioni e trecento mila euro circa che sarebbero stati distratti dal fondo ‘‘post mortem’’ della discarica stessa. Fondi cioè istituiti al momento della nascita della discarica e che hanno visto il contributo economico dei 25 comuni che conferiscono in quell’invaso.
Per legge quei soldi non possono essere utilizzati in nessuna maniera, in quanto sono vincolati per poter bonificare la discarica una volta dismessa. Ma secondo un’indagine della Guardia di Finanza di Civita Castellana dei 14 milioni che avrebbero dovuto comporre il fondo ‘’post mortem’’ ne sarebbero rimasti soltanto un milione e 700mila euro. “Il nostro Comune – tuona il primo cittadino di Ladispoli – ha pagato nel tempo, annualmente, quello che era dovuto per legge e ora pretendiamo, insieme alle altre amministrazioni, che il sito sia messo in sicurezza e bonificato: è in ballo la salvaguardia della salute e dell’ambiente di tutto il comprensorio per i prossimi decenni».
A questo punto resta anche da chiarire che fine faranno gli 11 milioni di euro erogati dalla Regione Lazio per risarcire la Bracciano Ambiente della gestione dei vecchi invasi. Da capire anche quanto questa vicenda influenzerà la decisione del Consiglio dei Ministri in merito all’ampliamento e alla riapertura dell’impianto. (a.r.)


