CIVITAVECCHIA – Continua a far discutere la querelle fra l’associazione Onlus Impronte ed il Comune di Civitavecchia, circa le azioni da mettere in atto nella fase di ritrovamento e affidamento di cani.
Questa l’esperienza di Gianfrancesco Biondini Campolo:
«Sabato scorso ci mettemmo in contatto con un volontario di Impronte per adottare una cagnolina, trovata da loro insieme a tre fratellini, ed il volontario ci disse che i cuccioli sarebbero stati visitati da un veterinario di loro fiducia, che l’Asl era favorevole a questo procedimento e che, appena fatti i controlli e avuti i risultati degli esami, i cagnolini (già tutti richiesti salvo uno che aveva bisogno di cure), sarebbero stati microchippati e pronti per iniziare una nuova vita in famiglia. Dopo dodici giorni però, un tizio dell’Asl si ricorda del contratto stipulato dal comune di Civitavecchia con la Liasa, che si occupa di cani randagi, per cui i cuccioli sono stati prelevati oggi pomeriggio e portati al canile di Bracciano dove dovranno rimanere almeno 20 o 30 giorni. E’ un comportamento disgustoso e dettato non certo per la salvaguardia degli animali ma per intascare il sussidio che il comune di Civitavecchia elargisce al canile, centro cinofillo caerite di Bracciano. Io comunque non mi arrendo e lunedì mattina mi recherò presso questo canile e vorrò spiegazioni».
Lettere
26 Luglio 2014
Adozione cani, si discute ancora sulle modalità


