CIVITAVECCHIA – “L’acqua è attualmente uno dei più grossi problemi con cui l’Amministrazione comunale è chiamata a misurarsi. Le disfunzioni dell’idrico generano riflessi negativi sull’igiene e la salute dalla popolazione, nonché sulla ricettività alberghiera, sulla gradevolezza e il decoro del contesto cittadino. Costituiscono un serio ostacolo all’auspicato decollo dell’attività turistica. Tutti convengono che va trovata una soluzione tale che risolva il problema ed elimini una volta per tutte la sensazione insostenibile di incertezza e precarietà ad esso collegata.
E’ chiaro che sull’acqua, come sui tanti altri problemi presenti nella nostra città, alla Giunta Cozzolino si deve dare il tempo indispensabile per organizzarsi e maturare le scelte che riterrà più appropriate. Per cui le considerazioni che qui facciamo vanno lette come un contributo e non come una critica, che sarebbe se non altro prematuro rivolgere.
Se vogliamo sintetizzare il concetto, ciò che maggiormente ci preme è che si pensi all’adozione di misure adeguate, proporzionate ad una situazione che del resto si descrive da sola.
Tutti possono constatare – anche per i disagi che patiscono come cittadini utenti – come il servizio idrico non funzioni, e come carenze siano presenti in ogni fase che attiene alla gestione del ciclo dell’acqua, dalla captazione al trattamento, all’adduzione, alla distribuzione, al monitoraggio, al funzionamento delle fognature, all’impianto di depurazione, che sottodimensionato e obsoleto procede in affanno, procurando pericolosi sversamenti a mare. E come l’acqua sia di qualità per lo più scadente, soggetta ad inquinamento e a sforamento dei tassi di cloruro, trialometani e arsenico, soggetta a frequenti black-out dell’erogazione, a ricorrenti perdite dovute alla vetustà delle condutture. Persino l’esazione delle bollette è in difficoltà, mentre la carenza di efficienza, efficacia ed economicità comporta costi ormai insostenibili per il bilancio comunale.
L’enumerazione delle carenze, pure sintetica, serve per richiamare l’esigenza che i provvedimenti che si vorranno adottare non prescindano dalla attenta considerazione di un quadro che condiziona aspetti essenziali della vita cittadina. E neppure dalla elevatezza dei costi che il perdurare di una simile condizione comporta alla comunità. Gli interventi che si impongono, e che paiono indifferibili, comportano investimenti ingenti, se solo si pensa quanto possa costare l’intero rifacimento della rete di distribuzione e del depuratore, e un intervento almeno parziale sulla rete fognaria.
Se non si fanno scelte che rendono possibili simili interventi andremo avanti con i rattoppi e ci terremo un bilancio comunale gravato fatalmente da pesanti ipoteche che impediranno di usarlo come lo strumento privilegiato di governo della città”.
Partito socialista italiano


