CIVITAVECCHIA – Su Hcs l’Ugl si dichiara pronto a ricorrere alla Corte dei Conti. “Questa mattina – scrive in una nota il segretario confederale di Civitavecchia dell’Ugl Fabiana Attig – in Conferenza dei Capigruppo il consigliere comunale Massimiliano Grasso che si era fatto promotore della nostra richiesta di un Consiglio Comunale aperto sia su TVS che su HCS è riuscito a strappare le due date. Il 24 ottobre per TVS e l’11 Novembre per HCS. Detto cosi non ci sarebbe nulla di male, a parte il clamoroso ritardo nel fissare le date, se non fosse che l’amministrazione addirittura voleva procrastinare a novembre inoltrato il tutto. E chiaro che l’intenzione che il Sindaco Cozzolino e la sua Giunta hanno in merito ad HCS non è certo quella delle OO.SS”.
“Sono passati ormai oltre 4 mesi – prosegue Attig – ed abbiamo assistito ad un immobilismo che si è riversato sia sulla cittadinanza che sulle casse del Comune. Non a caso si è assistito alla mancata adozione delle delibere commissariali n.123/2014 e 146/201, che dettavano gli indirizzi attuativi delle misure previste dall’art.1 della legge 147/2013 ed erano tese ad una riduzione delle spese di funzionamento delle società in house e la realizzazione di processi riorganizzativi della dotazione organica con economie stimate in ragione di €.2,4 milioni annui. Inoltre erano previsti abbattimenti di regimi retributivi, evitando cosi di provocare un danno all’erario di circa un milione di euro”. “La scrivente organizzazione – conclude Attig – chiede per l’ultima volta al Sindaco Cozzolino di dare attuazione, prima del Consiglio Comunale aperto dell’11 novembre, agli atti amministrativi adottati dal Commissario Prefettizio dietro verbali di accordo con tutte le OO.SS. al fine di interrompere il formarsi di ulteriori perdite al sistema delle partecipate ed in particolare alla società Civitavecchia Infrastrutture srl, nonché al corposo dispendio di spese comunali indifferenti alle prescrizioni delle richiamate delibere commissariali. Se ciò non dovesse accadere entro il prossimo 30 ottobre, è evidente che la scrivente si vedrà costretta, a tutela dei livelli occupazionali e dei lavoratori, a ricorrere presso la Procura Generale della Corte dei Conti”.
