CIVITAVECCHIA – Sulla vicenda del megayacht è arrivata una lettera in redazione. “Cari lettrici e lettori, sono una delle moglie degli operai Privilege Yard che hanno lottato e stanno tutt’ora lottando nella vertenza per pretendere un posto di lavoro. Mi trovo a scrivere queste poche righe poiché ieri, per l’ennesima volta, siamo stati derubati della speranza, della dignità e della fiducia che avevamo riposto questa volta addirittura in un giudice. Per chi non avesse seguito la vicenda nelle ultime settimane sono a spiegare in parole semplice le ultime vicissitudini. Durante l’incontro avvenuto presso il Ministero delle Attività Produttive (uno dei tanti) in data 29 settembre u.s., i dirigenti della Privilege Yard con carta alla mano avevano esibito un documento con il quale il giudice che si occupa della vicenda aveva dato il termine ultimo e improrogabile del 22 ottobre 2014 per produrre i documenti necessari alla dimostrazione che sarebbero stati in grado di poter continuare le attività, in modo da concedere loro il Concordato Preventivo. Bene, nella giornata di ieri, 22 ottobre, abbiamo saputo che il giudice in questione ha concesso un’ulteriore proroga di una settimana per produrre altra documentazione. Ora la nostra domanda è la seguente: dato che sono circa due anni che non sono riusciti a produrre documentazione attestante l’avvenuto fantomatico finanziamento che gli permetterebbe di proseguire le attività a che scopo viene concesso loro altro tempo? Capisco che un giudice prima di dichiarare fallita un’azienda e quindi salvaguardare i posto di lavoro ci pensi mille volte, ma qui si tratta di una azienda che ci prende in giro ormai da giugno 2013, il cantiere chiuso dai primi dicembre 2013 gli operai e le loro famiglie sul lastrico poiché gli ammortizzatori sociali ai quali hanno aderito arrivano dopo mesi nella misura di 600/700€ mensili. Quanto ancora dobbiamo aspettare e quanto ancora dobbiamo farci prendere in giro?”.
Economia e Lavoro
24 Ottobre 2014
«Due anni di prese in giro»

