Lettere
20 Dicembre 2014
Tia ed Equitalia, lo sfogo di un cittadino

CIVITAVECCHIA – “Egregio direttore,
sono profondamente amareggiato e mortificato per quanto mi sta succedendo da un po’ di tempo e nella mia impotenza a risolvere questo diabolico problema,attraverso le normali via di comunicazione in una società ormai tutta informatizzata e arrivo a questa pubblica denuncia dopo essere passato per le normali vie di comunicazioni.
Le tasse vanno pagate e questo è sacrosanto ma che un cittadino possa oltre modo vessato e reso all’impotenza è altra cosa.
Parliamo prima della Tia straordinaria 2011, dopo avere ricevuto un avviso di giacenza di una raccomandata con ricevuta di ritorno ed aver fatto una fila lunghissima alla posta con mio sommo stupore leggo che mi viene contestata la terza rata della sopracitata tassa. Ricordo perfettamente di averla pagata a suo tempo perchè non credo a coloro che fanno campagne elettorali dicendo di non pagare le tasse e quindi vado a prendere le ricevute e addirittura la 2 e 3 rata l’avevo pagata in una unica soluzione, bastava fare la somma e tutto era risolto. Con i mezzi tecnologici di oggi nessuno è in grado in quella società di fare una semplice addizione. E perché io devo dedicare il mio tempo a  fare file lunghissime, ed avere la sensazione di essere derubato da una ingiusta tassa e di quel sentimento di fiducia verso le istituzioni .
Per poi parlare di Equitalia Sud Spa. Sa Direttore quando il postino ti suona e ti dice c’è da firmare, pensi subito a qualche multa, non può essere altro ho sempre pagato, ma il postino con un sorriso sarcastico ti fa capire, mentre firmi,  pensa anche tu fai parte di quella schiera di cittadini che non pagano le tasse. Apro la busta e no! Ancora il bollo di un motoveicolo di cui non sono il proprietario che ho chiarito dopo diversi anni con la regione io ho un motoveicolo 125 con un’altra targa. Ma questa volta è più facile. C’è un numero verde qualcuno risponde, e già hanno risposto dicendomi di recarmi all’ufficio di Equitalia più vicino o con una email. Credo di far prima andando all’ufficio dato che è vicino a casa. L’ufficio di Equitalia era pieno di persone una fila lunghissima, ma c’è uno sportello x le informazioni quindi fa proprio al caso mio  non c’è nessuno che fa la fila ,ma uno degli impiegati mi dice che lo sportello è chiuso. Va bene farò una email ci allego tutti i documenti con i mezzi tecnologici di oggi che ci vuole.
 Scannerizzo tutti i documenti che provano che non sono il proprietario e quindi invio il 2 dicembre 2014 il tutto, all’indirizzo email  (autotutela.lazio@equitaliasud.it ) datami dalla addetta al call center del numero verde di Equitalia ma ad oggi nessuna risposta. Egregio direttore in questo momentola fiducia dei cittadini è già ai minimi termini verso le istituzioni, ma non può essere che prima paghi e poi discutiamo ,ma io ho anche pagato ed il mio tempo perso chi lo paga?”.

Enrico Gargano