CIVITAVECCHIA – Ancora non è in funzione. Si attendono gli esiti degli ultimi collaudi e la formazione adeguata del personale. Ma fa comunque già discutere la risonanza magnetica della Asl RmF, ospitata nei locali dell’ospedale San Paolo. Già martedì scorso, nell’ambito della conferenza locale della sanità all’aula Pucci, il primario del reparto di radiologia Giuseppe Tagliaferri aveva sollevato il caso, mettendo in luce l’anomalia relativaal macchinario che, a quanto pare, non rientrerebbe nelle attività della Radiologia, ma dipenderebbe da Bracciano. Oggi a rincarare le dosi è una lettera inviata da tutto il personale del reparto di Radiologia del San Paolo. “Martedì è stato approvato l’Atto Aziendale della Asl RmF ed il delegato alla sanità Fulvio Floccari si è detto soddisfatto – si legge nella lettera – i medici radiologi dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia sono invece delusi ed amareggiati da quanto emerge dall’atto aziendale in cui risulta esclusa dalla loro gestione la nuova Risonanza magnetica. Si tratta di una scelta assurda per un reparto radiologico. Una illogica anomalia che non trova riscontro in nessuna Asl d’Italia. Questa decisione, voluta dai vertici aziendali, di lasciare la Risonanza Magnetica fuori dalla porta della Radiologia dell’ospedale per dare ad essa una collocazione sia fisica che gestionale distaccata dal reparto, intende sottolineare con forza un ruolo autonomo della Risonanza. Sicuramente questa scelta soddisfa altre logiche, forse politiche (?) che poco o nulla hanno a che fare con l’obiettivo del buon funzionamento del servizio di radiologia”. Questo provvedimento aziendale è avvertito dalla gran parte del personale della radiologia come una sconfitta, “che penalizza e mortifica l’impegno, la passione e il senso di responsabilità – hanno aggiunto – che hanno animato tutti questi anni di attività. Più ancora vanifica lo sforzo fin qui compiuto di condurre la radiologia a un livello di alto profilo degno di un ospedale moderno. Come si fa a non comprendere, infatti, che la Risonanza è una metodica diagnostica che ha valore solo se inserita in un complesso integrato di apparecchiature di elevato valore tecnologico come la Tac, l’Ecografia e la radiologia tradizionale, e che tutte sono indispensabili per il medico radiologo per giungere con rapidità e precisioni alle diagnosi? Come non capire che la Risonanza Magnetica dovrà funzionare anche per le emergenze, come già puntualizzato dal primario Tagliaferri durante la conferenza dei Sindaci? Ma con quale personale disposto a lavorare di notte e nei giorni festivi? A meno che non si sia già pensato – hanno aggiunto – di affidare a società esterne il servizio, con prevedibili ulteriori e gravosi costi, in contrasto con i tagli sulla sanità. Sono considerazioni facili ed evidenti per chi come noi è impegnato tutti i giorni direttamente sui problemi pratici di lavoro. Peraltro, questo nostro giudizio negativo è condiviso dagli stessi primari degli altri reparti dell’ospedale che hanno sottoscritto un documento per invitare la Asl a ripensarci. Ci rimane da sperare, come ultima consolazione, che venga affidato l’ incarico della direzione della Risonanza Magnetica ad un professionista di elevato livello scientifico e di grande e comprovata esperienza nell’utilizzo e nella gestione dell’apparecchiatura”.

