CIVITAVECCHIA – «Sono disponibile, come sempre, al dialogo ed al confronto con tutti, ma la decisione sulla risonanza magnetica è presa e non vedo perché si dovrebbe tornare indietro. Le polemiche di questi giorni mi sembrano prive di sostanza». Il direttore generale della Asl Rm F Giuseppe Quintavalle non ci sta a passare per quello che «vuole sminuire la professionalità di chi lavora nel reparto di radiologia».
«Ormai – spiega – bisogna ragionare in termini di rete: e gli ospedali di Civitavecchia e Bracciano costituiscono una micro-rete allargata a cui i cittadini del comprensorio dovranno fare riferimento. A Bracciano, ad esempio, posizioneremo la piccola e media chirurgia. Qui avremo la diagnostica per immagini, ma questo non significa affatto che la risonanza non sarà nelle facoltà e priorità di utilizzo del dottor Tagliaferri. Semplicemente, formando tecnici e medici del San Paolo, di Bracciano e di Ladispoli, avremo la possibilità di utilizzarla tutto il giorno, anziché solo 2-3 ore come sarebbe stato possibile con le sole forze della radiologia dell’ospedale di Civitavecchia».
«Per quanto riguarda le emergenze – prosegue Quintavalle – tutti i protocolli regionali considerano in rete solo la Tac. L’utilizzo della ‘‘Rmn’’ è limitato in modo specifico ad alcuni traumi midollari. Ma non avendo noi la neurochirurgia, la priorità è quella di predisporre comunque il trasferimento nelle strutture attrezzate regionali, per non perdere tempo prezioso. Ad ogni modo, voglio tranquillizzare la popolazione: la risonanza sarà a disposizione per ogni evenienza, tenendo comunque conto che nel 2014 non si è avuta alcuna richiesta da Pronto Soccorso e sono stati solo 7 i casi di degenti per i quali è stata richiesta una risonanza, che ora sarà uno strumento in più proprio per i reparti e per limitare la mobilità passiva, che lo scorso anno ha fatto registrare 14.395 prestazioni in strutture di altre aziende o accreditate. Questa nuova organizzazione ci consentirà a regime di ridurre la mobilità passiva per queste prestazioni ad una quota fisiologica di circa un terzo di quanto avveniva finora, dovuta al distretto confinante con Roma e sono convinto che potrà essere ottimizzato anche l’utilizzo dell’artoscan che nel 2014 ha fatto registrare solo 178 prestazioni».
«La risonanza magnetica – conclude il manager – è un macchinario che acquistai io nel 2012, prima ancora di essere nominato commissario, con 560.000 euro della regione e oggi finalmente, da maggio, Civitavecchia ed il suo comprensorio avranno a disposizione uno strumento all’avanguardia che sarà utilizzato nel modo migliore. E credo che questa sia l’unica cosa che conti, come hanno riconosciuto anche i primari che, prima di sottoscrivere la lettera di cui si è parlato nei giorni scorsi, per due volte in collegio di direzione avevano approvato quanto andremo a porre in essere».

